Un consiglio municipale aperto organizzato a piazzale di Ponte Milvio per parlare di sicurezza proprio mentre si stavano svolgendo i funerali di Giovanna Reggiani, la 47enne aggredita e uccisa martedì scorso a Tor di Quinto da un romeno. Il parlamentino dellunico municipio romano governato dal centrodestra, il XX, ha presentato ai cittadini e alle autorità una proposta di risoluzione perché vengano attivate iniziative per un maggior controllo del territorio.
Ad accogliere i partecipanti uno striscione con la scritta «Veltroni sindaco delle bidonville, Touadi assessore allinsicurezza», rimosso poco prima che il consiglio iniziasse i lavori. Dopo un minuto di silenzio in ricordo di Giovanna Reggiani, il microfono è passato dal presidente del municipio Massimiliano Fasoli al coordinatore romano di An Gianni Alemanno che ha sottolineato «il coraggio dellamministrazione municipale per essersi messa in piazza nella speranza che ciò che è accaduto non si ripeta più, perché offende la città chi chiude gli occhi». Tutti unanimi nel ribadire la mancanza di risorse per le forze dellordine e la necessità di rendere certa la pena per gli immigrati che delinquono. In particolare, il presidente della Commissione capitolina per il controllo garanzia e trasparenza, il consigliere comunale dellUdc Roberto Rastelli, ha spiegato che «a questo punto sarebbe opportuno stornare una serie di milioni di euro, fondi di Roma capitale, da destinare alle forze dellordine e alla polizia municipale per affrontare con mezzi adeguati londata montante di criminalità diffusa».
Unaltra cosa imprescindibile è quella di espellere i cittadini comunitari e non che rappresentano una minaccia per la sicurezza cittadina. Sicurezza che nel XX Municipio è messa quotidianamente a repentaglio dalla presenza di insediamenti abusivi di rom. «Per questo - si legge nella proposta - bisogna chiudere la pista ciclabile sino a quando non saranno ripristinate le condizioni di sicurezza e di decoro ambientale in città».
Una riunione turbata, secondo la denuncia del deputato di Forza Italia Francesco Giro, dallintervento di un dirigente comunale. «Durante il mio intervento sono stato intimidito da un dirigente del Comune di Roma, assunto con contratto allassessorato alla Sicurezza - racconta Giro-. Quando ho ricordato che lo scandalo delle favelas e delle baraccopoli lungo le sponde del Tevere era stato denunciato da Silvio Berlusconi otto mesi fa, lui è andato in escandescenze e ha iniziato ad urlare frasi del tipo fatelo star zitto, toglietegli la parola e altri improperi simili, cercando di turbare a tutti i costi, senza riuscirvi, unassemblea ordinata e responsabile, che con un documento, votato addirittura allunanimità, ha denunciato il grave degrado e linsicurezza del XX Municipio».
«Chiediamo allassessore Touadi - aggiunge Giro - se i suoi dirigenti sono pagati anche per fare gli agitatori e i sobillatori al soldo di un partito, e non i tecnici e gli amministrativi. Questo episodio dimostra che la giunta Veltroni è allo sbando, che a qualcuno sono saltati i nervi, che la verità sul degrado impressionante e la violenza che hanno colpito Roma è ormai venuta a galla in modo definitivo».
«Dal documento, approvato dal consiglio Municipale, è stata eliminata la richiesta delle immediate dimissioni di Touadi - conclude - anche perché, e lepisodio che mi ha coinvolto lo dimostra chiaramente, temiamo di trovarci di fronte ad un Assessore senza poteri, condizionato, come lui stesso ha dichiarato durante lincontro di oggi, dal sindaco Veltroni e dai dirigenti comunali che il sindaco Veltroni evidentemente gli ha imposto nellassessorato per svolgere funzioni meramente politiche e propagandistiche».
Solidarietà a Giro è stata espressa in una nota da Gigi Sanmarco, vicepresidente del gruppo di Forza Italia alla Regione Lazio: «Voglio esprimere tutta la mia solidarietà allamico Francesco Giro - afferma - per lo spiacevole episodio di intimidazione di cui è stato vittima, durante il suo intervento al consiglio straordinario del XX Municipio, al quale ho assistito personalmente. È intollerabile che un dirigente comunale, pagato profumatamente, inveisca contro un deputato, tentando di impedirgli di esprimere, democraticamente, le sue considerazioni».
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