Conti: «Enel in campo con Gas Natural»

Il premier José Luis Zapatero: l’energia risorsa nazionale strategica

Paolo Giovanelli

da Milano

Risiko dell’energia: il giorno dopo il polverone sollevato dall’annuncio delle Opa e contro-Opa che coinvolgono ben quattro delle maggiori società europee del settore, qualcosa si comincia a chiarire. Anche se l’Enel dopo la fuga di notizie dei giorni scorsi alza un muro sulle indiscrezioni. Mentre dalla Germania arrivano quelle di una discesa in campo di Rwe. Ma innanzi tutto ricapitoliamo gli avvenimenti di martedì. Prima è arrivata la notizia della contro-Opa della tedesca E.On sulla spagnola Endesa. Poi le voci, confermate ieri, da un lato su una possibile alleanza tra Enel e Gas Natural per un rilancio dell’Opa sulla stessa Endesa e dall’altro sulla possibilità di un’Opa dell’Enel, questa volta sulla francese Suez, per arrivare alla conquista della belga Electrabel.
Il fronte spagnolo. Martedì Fulvio Conti, amministratore delegato dell’Enel, era a Madrid per offrire la propria disponibilità ad aiutare Gas Natural nell’Opa da 22 miliardi su Endesa. E proprio mentre era nella capitale iberica è arrivata la notizia dell’Opa di E.On che ha rilanciato a 29 miliardi. Come ricordava ieri il Financial Times, l’offerta di E.On ha un valore tre volte superiore a quello di mercato di Gas Natural: chiaramente la società catalana se vuol conquistare Endesa ha bisogno di un alleato, anche perché non sembra in grado di alzare l’offerta neppure ai livelli raggiunti dalla Borsa, superiori del 20% a quelli dell’Opa. Il prezzo offerto dai catalani è di 21,3 euro per azione, quello dei tedeschi è di 27,5. E.On è stata comunque messa sotto osservazione da Moody’s riguardo al suo rating AA3 sul debito senior non garantito, in vista di un possibile taglio. Se l’Opa di E.On non andrà a buon fine, Moody’s confermerà l’attuale rating.
In soccorso di Gas Natural (e contro E.On) è sceso in campo il premier spagnolo José Luis Zapatero: «I mercati sono molto importanti, ma per il governo i cittadini lo sono molto di più» ha avvertito, e se la Germania vede in E.On il suo campione nazionale (il cancelliere tedesco Angela Merkel ha telefonato lunedì sera a Zapatero per appoggiare l’offerta di E.On), pure «la Spagna vuole avere un’impresa forte nel settore energetico e nel mercato internazionale». Zapatero potrebbe far ricorso alla golden share per bloccare la scalata tedesca, ma il commissario Ue al mercato, Charlie Mccreevy, ha già avvertito Madrid perché non usi «alcun potere speciale già dichiarato incompatibile con la legislazione europea».
E qui la proposta di Conti potrebbe far molto comodo al governo madrileno e al gruppo catalano. In cambio dell’aiuto, l’Enel punta a una presenza più consistente sul mercato spagnolo: almeno una parte importante dei 4.300 Mw di centrali che dovranno essere messi in vendita, più la quota del 65% nella francese Snet detenuta da Endesa. E forse ci potrebbe stare anche qualche altra contropartita, visto che l’Enel non potrà acquistare Endesa Italia (a cui continua a puntare Asm Brescia).
Il fronte franco-belga. Suez, che opera soprattutto nell’acqua e nei servizi ma che è molto forte anche nell’energia attraverso la belga Electrabel, martedì ha sbattuto la porta in faccia all’Enel che si era fatta avanti proprio per rilevare Electrabel. E ieri Conti ha confermato l’intenzione di lanciare un’Opa sul gruppo francese, ben sapendo che il governo di Parigi potrebbe sollevare obiezioni. Ma che sarebbero difficili da sostenere dopo che Edf ha di fatto preso il controllo di Edison (secondo gruppo energetico italiano) sia pure in comproprietà con Aem Milano e dopo che Bnp Paribas ha trovato porte aperte alla sua Opa su Bnl che gli consegna una rete di sportelli bancari non indifferente. Senza dimenticare che finora in cambio dello sbarco, già avvenuto, di Edf in Edison, Enel non ha avuto altro che promesse. In ogni caso, proprio come è già capitato nella vicenda Edf-Edison, toccherà al governo italiano far sentire la sua voce per verificare, se sarà il caso, che tutti rispettino le regole del gioco. E ieri il ministro alle Attività produttive, Claudio Scajola, ha detto: «Noi cerchiamo di aiutare le nostre aziende».
E che il gioco piaccia ai mercati, lo si vede da come hanno reagito le Borse. A Parigi Suez ha guadagnato il 5,9%: e questo era scontato dopo l’annuncio della possibilità di un’Opa.

Meno scontato il balzo del 2,4% di Enel: di solito chi lancia le offerte d’acquisto si vede penalizzato. A quanto pare, invece, i mercati ritengono valide le mosse di Conti. Cresce anche Electrabel (+1,8%), che ha però un flottante vicino a zero. E guadagna pure Endesa, +2,5% a 28,5 euro, perde solo Gas Natural (-0,6%).

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