«Controlli, domande, polizia: così i fedeli evitano la chiesa»

Troppa polizia, troppe domande, troppi controlli: e la messa finisce per andare deserta. Questa la situazione per i parrocchiani che tutti i giorni, soprattutto sabato e domenica, vogliono andare a messa o a confessarsi nella chiesa-santuario di San Bonaventura al Palatino. Infatti, i fedeli di San Bonaventura per poter accedere alla Chiesa, che si trova sulla via Sacra, di proprietà della Sovrintendenza, devono passare da un varco a due passi dal Colosseo, strada che porta anche ai siti archeologici e che comunque è vietata alle auto.
Pertanto vigili e polizia che generalmente si trovano all’entrata del varco non permettono l’accesso agli automobilisti che per poter andare in Chiesa, sono sottoposti a domande, controlli e alla fine sono costretti a parcheggiare l’auto e farsi circa diverse centinaia di metri a piedi, di cui buona parte in salita. Risultato: fedeli dimezzati e messe semideserte.
«Ora anche a causa del terrorismo - spiega il “padre guardiano” padre Luigi - il ministero degli Interni vuole più controlli e i fedeli preferiscono andare a messa altrove. Gli agenti fanno troppe domande, controllano i nostri parrocchiani. Siamo in una specie di bunker. Per non parlare poi delle multe che i fedeli, pur essendoci un accordo con Sovrintendenza e Comune, comunque a volte ricevono. Qualche settimana fa mi risulta che sono state fatte multe anche a un intero corteo nuziale».
Quel che succede a San Bonaventura colpisce anche un’altra chiesa limitrofa, quella di San Sebastiano. «Abbiamo provato ad avere trattative di conciliazione - spiega padre Luigi - con la Sovrintendenza, ma non ci sono spazi, visto che la Sovrintendenza intende comunque chiudere la strada d’accesso per tutelare il sito archeologico.
Ma questa è una chiesa. Abbiamo varie attività pastorali che riusciamo a seguire con fatica perché i fedeli si stufano di venire da noi a piedi, soprattutto gli anziani.

Senza contare poi i disagi per chi vuole sposarsi qui o i cortei funebri». «Ora - continua - ci si mette anche il problema del terrorismo. Per carità capiamo benissimo, ma così ogni giorno da noi non viene più nessuno».

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