Tutto in un giorno. Nellestrema provincia della Repubblica erano rimasti all8 settembre (2005) della nuova destra. Ma nessuno li aveva informati che la guerra era già finita. E loro continuavano a presidiare lavamposto. Ma oggi i mussoliniani liguri assicurano che no, Alternativa sociale non è svanita. Che è già tutto cambiato rispetto a ventiquattrore fa, quando bisognava firmare i comunicati a nome delle singole forze politiche che avevano dato origine alla coalizione che scavalcava An a destra, perché non si poteva più parlare a sigle unificate.
Larmistizio di Alessandra Mussolini con la Casa delle Libertà ha provocato un terremoto, questo si può dire. E forse si può anche dire che dalle macerie della piccola coalizione che fece tremare i due poli alle ultime regionali, stanno rinascendo adesso i partiti sorpresi dal crollo di quello che lo stesso Angelo Riccobaldi, leader di Alternativa sociale in Liguria, aveva definito «solo un cartello elettorale, destinato naturalmente a sciogliersi una volta chiuse le urne». Restavano quindi, soli in trincea, Forza Nuova e Azione Sociale. Perché la Lista Mussolini (quinta gamba della coalizione) aveva inevitabilmente seguito Alessandra sulla strada del riavvicinamento al centrodestra. E perché il Fronte Nazionale e lMsi Fiamma Tricolore quellarmistizio non lavevano preventivato né gradito. «Non ha più senso di esistere una coalizione di quattro partiti che ne ha persi due» dava conto del rompete le righe Mario Troviso, che da dirigente provinciale di Alternativa sociale è tornato a essere soldato semplice di Forza Nuova.
Accadeva solo laltro ieri. Ma ieri è arrivato il «contrordine camerati». Alternativa sociale è risorta, anzi non è mai morta, insomma esiste ancora. Non è ancora chiaro se la si potrà citare in calce ai comunicati. Ma a dimostrare la sua vitalità cè un comunicato congiunto che vuole lembargo per la Cina. E a dar conto della sua dedizione alla causa cè la decisione di istituire gruppi denominati «Alternativa sociale» in quel di ogni assemblea elettiva, dalla Camera al Senato al Parlamento europeo.
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