Contrordine: Oliveira resta rossonero

E quindi Caracciolo non si muove da Palermo

nostro inviato a Madrid

«Ma perché vai via sul più bello?». L’interrogativo rivolto a Ricardo Oliveira dallo spogliatoio di Milanello martedì pomeriggio, produce uno sviluppo inatteso e per certi versi clamoroso. L’affare, inteso come passaggio del brasiliano in prestito al Real compensato dall’arrivo in rossonero di Caracciolo dal Palermo (effettuato anche un sondaggio presso la Samp per Flachi), complicato da procedure regolamentari della Fifa (vietato il terzo passaggio nella stessa stagione), finisce nel cestino del Santiago Bernabeu. Una telefonata nella notte, da Oliveira a Galliani, di fatto scongiura il trasferimento. Avvertito in tempo reale anche il procuratore di Caracciolo per non illudere il giocatore. «Se mi cedete al Real bene, se resto al Milan ancora meglio», la conclusione di Oliveira, apprezzata dal vice-presidente vicario del Milan. L’ostacolo economico (prestito gratuito rivendicato da Mijatovic, 1,5 milioni di euro pretesi dal club di via Turati per il semestre più il prezzo fissato in 13,5 per il riscatto totale) risulta superato, Calderon è disposto a pagare. Il macigno è rappresentato dalle norme Fifa e dal parere di Ancelotti oltre che di Braida intervenuti a sostegno della riconferma dell’attaccante che fu del Betis e del San Paolo oltre che dalla mozione dello spogliatoio rossonero («Ma perché te ne vai sul più bello?»).
Perciò il terzo summit consecutivo di ieri mattina a Madrid tra Real e Milan finisce con una conciliazione pubblica celebrata nel ristorante-covo di Capello e dei suoi collaboratori. C’è mezzo Milan a tavola con Galliani, don Fabio e Italo Galbiati, oltre a Franco Tancredi e Baldini. «Incontrare Capello significa evocare ricordi strepitosi», è l’omaggio del dirigente milanista all’ex allenatore degli Invincibili, 4 scudetti in 5 anni. Eppure Capello provò a evitare l’arrivo di Ronaldo al Milan soffiando nelle orecchie di Silvio Berlusconi al telefono giudizi feroci sul Fenomeno e notizie allarmanti sul suo stato fisico («pesa 94 kg», invece il peso effettivo è di 90 chili). A sfogliare i giornali della capitale spagnola si capisce al volo il suo timore. Marca, il quotidiano sportivo vicino al Real, pubblica una striscia in cui lo rappresenta come Forrest Gump, gli altri “periodici” puntano sullo strappo di Ronie («ringrazio tutti gli allenatori tranne uno»), tutti insieme ricordano a Calderon che la cifra spesa per arruolare il tecnico italiano (5 milioni netti l’anno per 4 anni più premi doppi in caso di successo nella liga e in Champions league) è uno sproposito fin qui ripagato da uno spettacolo indecente.

Solo il sito ufficiale delle “merengues” si segnala per l’eleganza dell’addio a Ronaldo: pubblica una pagina con un messaggio di saluto e di considerazione per i 138 gol segnati con la camiseta blanca da Ronie. «Muchas gracias e suerte» concludono. La classe non è acqua.

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