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La Borsa come la roulette Il nuovo gioco d'azzardo

Convincono giocatori inesperti a puntare su investimenti a rischio. Così si perdono fortune

La Borsa come la roulette Il nuovo gioco d'azzardo

Promettono di farti guadagnare in pochi minuti quanto tu non riusciresti a mettere insieme nemmeno in sei mesi di lavoro. Ti regalano bonus da 500 euro per iniziare a giocare e ti martellano di telefonate, mail e promesse, garantendoti di farti triplicare in un attimo i soldi puntati. Sono i nuovi broker d'azzardo. Una sorta di croupier della Borsa che, spregiudicati, usano le piattaforme del trading on line come fossero tavoli da gioco. E sono più pericolosi di qualsiasi slot machine e casinò virtuale, anche se ammettono puntate di appena un euro.

La nuova frontiera dei soldi facili, che confina pericolosamente con la ludopatia, si snoda in una serie di siti di investimento che utilizzano azioni e andamento del mercato per ammiccare su vincite veloci e accalappiare nuovi clienti. Usano il gergo della finanza, credibile ma incomprensibile ai più, e il ritmo dell'azzardo: non pensare-rilancia veloce-se perdi ripunta-hai quasi vinto-dài ritenta-osa. E snocciolano esempi di semplici impiegati trasformati in novelli Rockefeller per incoraggiare a tentare la fortuna. Le associazioni dei consumatori che si battono contro la dipendenza da scommessa stanno cominciando a raccogliere le prime denunce dei giocatori rovinati, che magari hanno bruciato in un batter d'occhio tutti i loro risparmi. E anche le società di trading on line serie iniziano a mobilitarsi, sia per la concorrenza sleale sia per il danno d'immagine che certe forme di investimento al limite con l'azzardo provocano a tutta la categoria.

IL METODO

I broker d'azzardo utilizzano con destrezza i più sofisticati strumenti della finanza ma lo fanno con una spregiudicatezza pericolosa, soprattutto nel momento in cui li mettono in mano a un pubblico di piccoli risparmiatori inesperti. È come se invitassero a un tavolo di poker ad alto livello un giocatore che a malapena sa sostenere una partita a scala quaranta. La sua rovina è assicurata.
Di per sé, opzioni binarie, Cfd e rolling spot forex sono tecniche di investimento molto serie che, se utilizzate in modo consapevole, possono offrire ottime performance, giocando sulla volatilità del mercato. Di solito servono per differenziare il portafoglio dei grandi investitori ma sono un suicidio per chi non ne capisce niente.

Come funzionano? Le opzioni binarie permettono di puntare su un titolo e sul suo andamento nel prossimo quarto d'ora o nei prossimi cinque minuti. Se il titolo sale (o scende) e si azzecca, si può raddoppiare - o anche più - la puntata, altrimenti si perde tutto. Certe società di trading on line fanno passare le opzioni binarie come una forma di investimento semplicissima (o il titolo va su o il titolo va giù). In realtà le variabili e le sfumature del mercato sono tante, imprevedibili per chi non è un addetto ai lavori. Mettiamo che, fortuna del principiante, un neo investitore vinca. Ecco, riscuotere la somma non è sempre così immediato. Nelle clausole, quelle scritte a caratteri microscopici in fondo ai siti, si legge spesso che le vincite vengono liquidate solo se superano un tetto minimo. Altrimenti devono essere nuovamente investite per poterle riscuotere. Guarda caso. Ci sono siti che ti fanno entrare nel gioco con appena un euro ma ti permettono di giocare sulla fiducia (cioè di indebitarti) per 800 euro.

Molto utilizzati i Cfd, contratti per differenza: i broker seri li usano come leva finanziaria per tentare di amplificare i profitti. Quelli ingannevoli li propongono ai risparmiatori inesperti, che perdono i risparmi di una vita in una manciata di puntate. La stessa Consob definisce le opzioni binarie, i Cfd e i rolling spot forex «forme di investimento non adatte alla maggior parte degli investitori per i rischi difficilmente comprensibili e valutabili. Possono comportare perdite ben superiori al capitale inizialmente investito».

LE SOCIETÀ

Le società che promettono oro hanno sedi chissà dove - spesso a Cipro, Hong Kong, Osaka o nei paradisi fiscali - veste grafica e nomi assolutamente credibili: Union glory gold group, Imperial capital corporation, Takara global, Borse.pro, Libertex, Mrtmarkets. Vengono denunciate con cadenza settimanale dalla Consob e, nei casi più estremi, oscurate dalle autorità dei Paesi in cui operano. Tuttavia, nel giro di qualche settimana riaprono, con un nome leggermente diverso e un'impostazione identica. Basta digitare i loro indirizzi su Google street view per rendersi conto che hanno sedi in luoghi del tutto improbabili. Però hanno home page perfettamente tradotte in italiano, che ti fanno pensare a uffici affidabilissimi nei grattacieli milanesi. E corrono pochi rischi: se un investitore irretito dalle promesse dei sedicenti broker volesse rivolgersi a un avvocato per riavere i suoi soldi, dovrebbe intentare una causa internazionale rischiando di spendere più di quanto ha perso. Anche perché spesso le società hanno più sedi, un puzzle molto complicato da ricostruire.

Poi c'è un'altra categoria di siti di investimento. Si tratta di realtà legali in tutto e per tutto, registrate dalla Consob nell'elenco delle società senza succursale italiana e dotate di tutti i certificati necessari per operare sul mercato. Avendo sede all'estero, la loro attività di marketing, spesso spregiudicata e martellante, non è sottoposta alle regolamentazioni europee. Alcune le rispettano, altre no. Molte vanno a pescare in mezzo a una categoria già avvezza al gioco e alla scommessa ma poco abituata ad analizzare le sottili bizzarrie della Borsa, quella dei tifosi di calcio. Facendo passare un messaggio: non devi essere ricco per investire in Borsa, ti bastano dieci euro. Ed è un attimo mettere nei guai chi sogna l'Eldorado ed è già pericolosamente attratto dalle scommesse o ha problemi di dipendenza con l'azzardo. Alcune società tra le più accreditate sono sponsor di importanti squadre di calcio e hanno sedi sparse tra Cipro, Londra, Melbourne e Dallas. Se ci si mette a cercare informazioni sul settore, ci si imbatte in articoli on line, pubblicati da sedicenti siti di economia e di scommesse, che descrivono parecchi siti come i «numeri uno, pluripremiati per affidabilità».

Ma si tratta di articoli che, al quarto capoverso, sfociano in un gergo pubblicitario che, se non altro, fa sorgere qualche dubbio sulla loro attendibilità. «Certi strumenti non devono essere indirizzati al grande pubblico, molti siti stanno violando una disposizione della Consob - ci spiega Massimo Scolari, presidente dell'Ascosim, l'associazione delle società di consulenza finanziaria -. Il 99% di ciò che gira su web è fatto di avventurieri non autorizzati. Per questo ho scritto alla Esma, l'autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati, per introdurre il bollino blu da dare alle società serie».

BUONI E CATTIVI

Per capire se una società di trading on line è affidabile o no, bisogna verificare se impone il «test d'ingresso». La Mifid, la direttiva europea sui mercati degli strumenti finanziai, prevede un questionario ai clienti. Serve a valutare la loro consapevolezza, ad evitare salti nel vuoto. «Se un cliente non ha compreso i rischi di certi strumenti finanziari - spiega Alessandro Capuano, ad di Ig Italia appartenente a Ig Group - noi non gli apriamo il conto, né gli proponiamo certi investimenti. Dobbiamo avere la garanzia che il cliente sia sufficientemente informato, consapevole dei rischi e con esperienza nel mondo degli investimenti anche in prodotti speculativi. Se lo è, ma in modo appena sufficiente, allora autorizziamo solo il conto a rischio limitato dove, al massimo, perde ciò che ha investito e non si indebita».

Tuttavia ci sono società di trading che non propongono nemmeno il test, non hanno la minima intenzione di selezionare i clienti ma puntano sulla «pesca a strascico». È importante controllare che la società abbia la sede in Italia. Lasciar perdere quelle che mescolano gergo dell'azzardo e della finanza. «Soprattutto - mette in guardia Capuano - bisogna diffidare delle società che propongono consulenza e contattano il cliente al telefono promettendo bonus per cominciare a scommettere». Arginare le campagne piratesche di certi broker è difficile: la Consob, pur avendo avviato 152 provvedimenti sanzionatori nel 2016, non ha potere verso le società con sede a Malta, Londra e chissà dove. E, sostengono i trader esperti, non si può nemmeno limitare la pubblicità al grande pubblico.

Il Belgio lo ha fatto e il risultato è che tanti operatori seri se ne sono andati, lasciando il Paese in mano ai «pirati».

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