Copenaghen Fermato il nipote di Cacciari per le proteste anti-vertice

Ci sarebbe anche Tommaso Cacciari, nipote del sindaco di Venezia, tra i quattro dimostranti fermati ieri dalla polizia a Copenaghen dopo aver partecipato alla mobilitazione per il vertice sul clima in corso nella capitale danese. «È stato bloccato in centro - racconta Michele Valentini, uno dei portavoce dei centri sociali veneziani -. Non ci sono state azioni di violenza ma solo di «disobbedienza». La polizia ha proceduto al fermo di persone che si stavano recando ai punti di raccolta per dare vita alle iniziative previste». Per Valentini si tratta di una fatto «molto grave», di una risposta a «migliaia di persone che dicono che il vertice non serve a nulla perché le decisioni sono già state prese in altri luoghi».
Ieri in realtà è stata la giornata di decisioni importanti. Almeno dal punto di vista economico. L’Unione europea ha ritrovato l’unità sul clima e ha messo sul piatto 7,2 miliardi di euro per aiutare i Paesi poveri nella riconversione alle energie pulite nel triennio 2010-2012, il cosiddetto fondo «Fast Start», per incentivare l’avvio di nuove politiche.

Il risultato concordato dai Ventisette al Consiglio europeo di Bruxelles «va oltre le migliori aspettative», secondo il presidente della Commissione Ue José Manuel Barroso (la forchetta indicata alcuni mesi fa oscillava tra i 5 e i 7 miliardi). E dall’Italia arriveranno 600 milioni, contributo «generoso» al fondo che la Ue porterà a Copenaghen.

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