Jacopo Granzotto
Sa di déjà vu, ma con un pizzico di sale in più questo Roma-Inter, andata di finale di coppa Italia in programma alle 20,45 allOlimpico. Non cè solo la sfida in sé, la rivincita dellanno scorso, ad allettare il tifoso giallorosso. La partita potrebbe servire, infatti, come prova generale per valutare le condizioni di Francesco Totti in vista dellavventura mondiale.
Dopo una settimana di chiacchiere, il toto-presenza del capitano è stato finalmente risolto ieri sera quando Spalletti ha comunicato che il capitano andrà in panchina assieme al rientrante Nonda. «Totti non sta benissimo, ma proveremo a recuperarlo - ha spiegato il tecnico -. Sulle possibilità di vederlo in campo contro lInter andrei piuttosto cauto, ma cè la volontà di farlo recuperare prima e questo significa farlo anche giocare». Il capitano giallorosso manca da una gara ufficiale dal 19 febbraio scorso, quando si infortunò gravemente nel corso di Roma-Empoli. Prima di chiudere il discorso sul numero 10 Spalletti fissa un appuntamento importante: «Totti giocherà sicuramente contro il Treviso», prossimo impegno di campionato dei giallorossi allOlimpico domenica prossima.
I fari si spostano da Totti al match, e qui entra in gioco la maggior esperienza del tecnico nerazzurro, che ha già vinto il trofeo sia da giocatore che da tecnico: «Mancini ha un vantaggio perché ha già vissuto questi momenti. Cercherò di sbagliare meno di quanto abbia fatto finora - dice Spalletti - cè molta attesa per questa partita e sto vivendo emozioni particolari. Mi aspetto unInter motivatissima non dovendo giocarsi qualche cosa di importante in altre competizioni. Ma vincere una Coppa Italia sarebbe davvero importante». E per vincerla serve non steccare la prima in casa. «Dobbiamo giocarci la partita cercando di fare più gol possibili - precisa Spalletti -. Io vedo un grande avversario che ha fatto un campionato dignitoso, saranno motivati, molto motivati. Dovremmo essere concentrati, ci giochiamo una coppa. Peccato comunque per landata in casa, è un piccolo svantaggio».
In questo finale di stagione la Roma sta subendo troppi gol, ma Spalletti preferisce non prendere di mira la difesa. «Non cè un errore in particolare di un reparto perché quando si parla di una squadra non si parla mai dei singoli. Limportante è sempre latteggiamento e la continuità».
Come detto, Roma-Inter è la ripetizione della finalissima dello scorso anno: è la seconda volta nella storia della competizione che si verifica un simile episodio. Il precedente è riferito a Roma-Torino che si giocò sia nelledizione 1979/80 (0-0 alla fine di regolamentari e supplementari, successo giallorosso ai rigori per 3-2) e nel 1980/81 (doppio 1-1 nelle 2 partite di finale, ai rigori vinse la Roma per 5-3 nella gara disputata nel capoluogo piemontese).
Formazioni: per la Roma in porta Doni e torna Mexes. In attacco la coppia Mancini-Taddei. LInter schiera in porta il rientrante Toldo, al centro Pizarro, davanti Adriano e Cruz. Arbitra Trefoloni di Siena. Olimpico esaurito.
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