La Corea del Nord alla fame cede sul nucleare

Carestia nel Paese. Il governo punta alla fine delle sanzioni

La Corea del Nord, l’ultimo regno stalinista, cede e consegna i piani del suo programma nucleare agli amici cinesi. Il presidente americano George W. Bush parla di passo avanti, ma non nutre «illusioni sul regime nordcoreano». Il dittatore Kim Jong Il, che si fa chiamare dal suo popolo «caro leader», ha ottenuto, in cambio, l’alleggerimento delle sanzioni ed ingenti aiuti umanitari americani. Teme la fame, che sta già seminando vittime per denutrizione. Le pesanti alluvioni dello scorso anno hanno provocato l’attuale carestia. Le stime parlano di 1,6 milioni di tonnellate in meno di grano. Anche i quadri intermedi delle forze armate non hanno più le razioni alimentari assicurate.
Dieci anni fa la fame provocò un milione di morti, ma oggi potrebbe scatenare la rivolta contro il regime comunista. Un diplomatico nordcoreano ha consegnato i documenti sul programma atomico al ministero degli Esteri di Pechino. Secondo gli accordi con Cina, Stati Uniti, Russia, Giappone, Corea del Sud, che puntano a rendere inoffensivo l’arsenale atomico di Pyongyang, il documento non doveva venire consegnato ieri, ma sei mesi fa. Il rapporto illustra lo stato di sviluppo del nucleare nella Corea del Nord. Per il momento non ci sono dettagli sui missili e le bombe nucleari nordcoreane, né i dati sull’arricchimento dell’uranio ma solo quelli sul plutonio. La Corea del Nord avrebbe accumulato 50 chilogrammi di questo materiale. Un quantitativo utile per almeno otto bombe nucleari.
Oggi il regime ha invitato le televisioni dei Paesi coinvolti nelle trattative, compresa l’americana Cnn, a riprendere la distruzione della torre di raffreddamento del reattore di Yongbyon. In realtà la centrale nucleare è già ferma da un anno. Il presidente americano ha parlato «di un positivo passo in avanti», ma i nordcoreani dovranno chiarire l’esatta consistenza del loro arsenale nucleare.
La Casa Bianca comincerà ad alleggerire le sanzioni nei confronti di Pyongyang. Dopo aver controllato i documenti Washington dovrebbe decidere, l’11 agosto, di levare la Corea del Nord dalla lista nera dei Paesi che sponsorizzano il terrorismo. Kim Jong Il ha disperato bisogno delle 500mila tonnellate di derrate alimentari l’anno promesse dagli Usa. Oltre ad un milione di tonnellate di nafta. Secondo le poche organizzazioni umanitarie che operano nel regno stalinista la situazione sta diventando drammatica.

Nella città portuale di Nampo, che solitamente rifornisce la capitale, si sono già registrati casi di morte per denutrizione. Nelle contee di Yangduk e Gumchun, quasi ogni villaggio conta vittime per fame. In alcuni distretti della stessa capitale si mangia avena, come i cavalli.

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