Corona ispettore per fiction? La Polizia insorge

da Roma

«Credo che la vita e il comportamento di Corona si adattino poco a rappresentare un poliziotto: ha detto di voler mostrare com’è un bravo ispettore, ma tutti noi sappiamo come deve essere, non serve che qualcuno ci dia il buon esempio». Così il segretario del Siulp, Oronzo Cosi, su Tv Sorrisi e Canzoni, in edicola oggi, accoglie la notizia di una fiction poliziesca contesa da Rai e Mediaset, Tieni a me, con protagonista il fotografo dei vip Fabrizio Corona, coinvolto in un’inchiesta giudiziaria e comunque più popolare per le continue intemperanze, lo stravagante abbigliamento e non ultimo l’avvenenza della (ex?) moglie Nina Moric. L’ingaggio del fotografo col codone ha scatenato lo sdegno di molti poliziotti, che hanno scelto Tv Sorrisi e Canzoni per sfogarsi: «È grottesco che chi disprezza la legge indossi la nostra divisa».
Ai poliziotti replica lo stesso Corona, sulle colonne del settimanale con la classe e l’umiltà riconosciute: «La gelosia è una brutta bestia. Gli agenti di polizia non si devono permettere di giudicare un innocente, in carcere per novanta giorni senza aver commesso nulla. Sono già stato assolto per cinque capi d’imputazione e lo sarò anche per il resto - assicura Corona - così lo Stato dovrà ripagarmi i danni». Anche il produttore della fiction, Roberto De Laurentiis, spalleggia il grande acquisto: «Corona ha sostenuto un provino e ci ha sorpreso. Ha la faccia giusta e questo è quel che conta, non il caso giudiziario che l’ha coinvolto».


Il chiacchierato personaggio nel frattempo si è inventato stilista, concedendo il suo nome a una linea di scarpe. Strano che con quel cognome regale non abbia ancora pensato a un ornamento per le teste dei monarchi europei ancora in sella. O Elisabetta non è il suo tipo?\

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