Alessia Marani
da Roma
Dieci anni di malaffare nella sanità regionale del Lazio sono sfociati ieri negli arresti dellex assessore ai Trasporti della giunta Storace, Giulio Gargano, e dellallora capo di gabinetto dellex governatore, Marco Buttarelli. Le manette sono scattate allalba insieme con altre cinque ordinanze di custodia cautelare recapitate in carcere ai manager della sanità convenzionata: Giuseppina Adriana Iannuzzi, meglio nota come Lady Asl e al marito Andrea Cappelli, nonché agli ex funzionari della sanità romana Cosimo Speziale e Benedetto Bultrini. Irreperibile fino a ieri sera, invece, Francesco Vaia, attuale direttore della Asl RmD capitolina, già a capo della RmC e il cui nome compare anche nei fascicoli di uninchiesta della Procura di Napoli per truffa ai danni dello Stato negli anni 90. Sono tutti accusati di associazione a delinquere finalizzata alla corruzione per una cifra che, secondo gli inquirenti, si aggira attorno ai 3,7 miliardi delle vecchie lire.
Casus belli laffidamento degli immobili dellex Ipab San Michele a Tor Marancia, clinica «fantasma» di 200 alloggi completamente ristrutturati con i fondi del Giubileo. Lady Asl - già arrestata nel febbraio scorso - nellinterrogatorio del 20 aprile avrebbe ricostruito davanti ai pm Giancarlo Capaldo e Giovanni Bombardieri comera avvenuta la locazione di parte degli immobili a suo favore: «Anche Buttarelli - dice la Iannuzzi ai magistrati - mi ha fatto richieste di denaro, in occasione di un incontro con lui al fine di locare alcuni immobili nella disponibilità dellIstituto di pubblica assistenza e beneficenza. Mi disse di fare offerte molto alte in modo da aggiudicarmi gli immobili. Fu così che mi sono aggiudicata la locazione pagando grosse cifre che hanno sanato la situazione finanziaria dellIpab». Le delibere di giunta e i vari nullaosta concessi dal Consiglio regionale hanno poi complicato la posizione di Gargano, già in quota An e poi passato a Forza Italia. Mentre risultano indagati anche Marco Verzaschi, sottosegretario alla difesa ora allUdeur ed ex assessore alla Sanità della Regione Lazio e il senatore di An, Giorgio Simeoni, allepoca vicepresidente alla Pisana.
Il coperchio sul pentolone bollente delle Asl romane era stato già tolto in parte con le inchieste della scorsa estate di Finanza e carabinieri. Quindi i 22 arresti messi a segno dal Nucleo operativo provinciale dellArma tra il novembre 2005 e il febbraio 2006, a cui ne sono seguiti altri 5 nel mese scorso. In pratica, partendo dalle analisi incrociate di fatturazioni emesse e pagamenti realmente effettuati dalle Aziende sanitarie capitoline (in primis RmB ed RmC), gli investigatori si sono resi conto di falsi e illeciti per cifre stratosferiche, almeno 80 milioni di euro «distratti» dalle casse della sanità regionale. Un sistema «trasversale» nel tempo, continuativo tra il 1997 (allepoca della giunta rosso-verde di Piero Badaloni) e il 2001-2003 in cui, sotto legida attenta e solerte di funzionari e impiegati amministrativi, venivano «clonate», «duplicate» o girate a società fittizie o inesistenti le autorizzazioni al pagamento da parte degli istituti bancari accreditati.
Un esempio? Pagamenti per esami diagnostici oppure per lacquisto di materiale radiogeno sono risultati saldati addirittura a società di ristoro o di intrattenimento, se non finiti addirittura nei conti correnti di pensionati o disoccupati. Diverso il caso di Lady Asl, figlia di un altro «magnate» della sanità americana. La donna che vive da anni col marito in una lussuosa suite di un albergo romano, in circa 4 anni ha dato la scalata alla sanità convenzionata, creando un «impero» di 7mila assistiti e 550 dipendenti. «Il Gargano - scrive il gip Luisanna Figliolia nellordinanza - in concorso con Bultrini, direttore della RmC, e Speziale, direttore della RmB, si facevano dare da Iannuzzi e Cappelli la somma mensile di euro 25mila il Gargano, 5mila il Bultrini e 15mila lo Speziale. Vi erano anche vacanze premio in Sardegna e a New York (...
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