«Corsa ai lasciti con la vittoria del Prof»

da Roma

Ciò che in campagna elettorale si sospettava con presunzione di verità da ieri è realtà certa e tangibile: l’incombere del governo Prodi e delle sue stangate ha indotto gli italiani alla corsa verso successioni e donazioni. Lo ha rivelato un’anticipazione del nuovo libro di Bruno Vespa, L’Italia spezzata, in uscita sabato prossimo.
Secondo le tabelle ufficiali del Consiglio nazionale del notariato, nel primo trimestre del 2006 si è registrata un’accelerazione delle donazioni. La cautela ha prevalso considerato che nel programma dell’Unione era esplicitamente prevista la reintroduzione delle imposte cancellate dal governo Berlusconi nel 2001. Nel periodo gennaio-marzo le donazioni di abitazioni sono aumentate del 23% rispetto all’analogo trimestre del 2005 e quelle di uffici e di fabbricati rurali sono cresciute rispettivamente dell’82,63 e del 48 per cento. Identico andamento per i passaggi a titolo gratuito di aziende (+18%), quote di società di persone (+38%) e di quote di srl (+43%).
Nel secondo trimestre, apertosi con la vittoria del centrosinistra alle politiche, si è assistito a una vera e propria esplosione del fenomeno. Insomma, la logica del «si salvi chi può» ha contraddistinto il trimestre che si è concluso il 30 giugno scorso senza che il governo Prodi, alle prese con i vari spacchettamenti dei ministeri, avesse preso un solo provvedimento. La sola presenza del Professore a Palazzo Chigi è stata sufficiente a determinare un evidentissimo incremento delle donazioni. Il raffronto tra il primo semestre 2006 e l’analogo periodo 2005 è sconcertante per i ritmi di incremento. Da gennaio a giugno sono state donate 82.264 abitazioni contro le 48.936 dell’anno precedente (+68,84%), 1.154 uffici contro 319 (+263,32%) e 5.163 pacchetti di titoli di credito e denaro contro 2.579 (+100%). Analogamente i passaggi gratuiti di quote di società di persone sono stati 8.604 a fronte dei 3.665 dello stesso semestre dell’anno precedente (+134,76%), quelli di pacchetti azionari sono stati 3.646 (+384,84% sui 752 del 2005) e quelli di quote di srl sono ammontati a 8.551 (+198,88% sui 2.861 del 2005).
I dati riguardanti le tre principali città italiane (Milano, Roma e Napoli) hanno evidenziato che l’aumento è stato ragguardevole in tutta la Penisola con incrementi record nel capoluogo lombardo. Le donazioni di uffici nel semestre sono cresciute del 600% su base annua a Milano, del 239% a Roma e del 140% a Napoli. Quelle di abitazioni hanno visto la Capitale prevalere (+121%) sulla città lombarda (+113%) e su quella meridionale. Le elargizioni di fabbricati rurali si sono incrementate del 600% annuo a Roma, del 180% a Milano e sono rimaste invariate a Napoli. Archiviata anche l’esplosione di donazioni di immobili a uso industriale e commerciale (+213% a Roma) nonché di multiproprietà (+375% a Milano), è nei passaggi di quote societarie che si registrano altri incrementi record.
Le donazioni di azioni nel primo semestre 2006 sono aumentate del 463% annuo a Milano, dell’87% a Roma e del 209% a Napoli. Per le srl si segnalano progressi del 176% a Milano, del 148% a Napoli e del 110% a Roma, mentre per le quote di società di persone si ha un +174% a Milano, un +111% a Roma e un modesto +30% a Napoli. Idem per i titoli di credito e denaro (+179% Milano, +74% Roma e +54% Napoli).
L’elemento più singolare, però, è rappresentato dall’incremento delle donazioni con riserva di usufrutto, ovvero i casi in cui il donatore rimane beneficiario del bene ceduto. Insomma, casi nei quali si è anticipata la donazione per evitare esplicitamente la futura tassa di successione.

Sui fondi agricoli si è registrato un +571% annuo a Milano, un +100% a Roma e un +111% a Napoli, mentre sui fondi urbani nella Capitale si è determinata una crescita del 400% nella Capitale e del 231% nel capoluogo lombardo. L’incertezza sul perdurare di una normativa ha prodotto questo fenomeno. Prodi e Visco avranno di che riflettere.

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