Corsa a cinque per Termini, il polo siciliano sarà spezzettato

Non sarà più uno, ma diversi i soggetti che si insedieranno nell’area industriale di Termini Imerese una volta che il gruppo Fiat smantellerà le sue linee alla fine del 2011. Questa indicazione, anticipata tempo fa dal Giornale, è emersa al termine dell’incontro che l’advisor Invitalia ha avuto ieri al ministero dello Sviluppo economico con le parti interessate.
Dopo il previsto bando internazionale che sarà pubblicato martedì prossimo per sondare eventuali manifestazioni d’interesse anche da fuori Italia (il termine per la ricezione di questi piani di insediamento è stato fissato al 31 luglio), entro novembre sarà diffusa la short list definitiva da cui usciranno le tre-quattro società che avranno la responsabilità di rilanciare il polo siciliano.
Nei successivi tredici mesi l’advisor, nella persona dell’amministratore delegato di Invitalia, Domenico Arcuri, dovrà occuparsi delle agevolazioni previste per favorire i nuovi insediamenti. Ci sarebbe inoltre la disponibilità dei soggetti che si sono fatti avanti a riassorbire tutti i dipendenti che al momento del passaggio del testimone risultassero ancora in carico a Fiat.
All’esame di Arcuri sono ora solo cinque piani d’impresa, rispetto ai 25 progetti pervenuti in questi mesi sul suo tavolo, in pratica quelli realmente concreti: de Tomaso (produzione di auto), Cape Natixis-Reva (vetture elettriche e sistemi di ricarica delle batterie a energia solare), Map (stampi), Einstein Multimedia (società che produce per Rai la fiction Agrodolce) e il gruppo Ciccolella (serre e fiori). Scompaiono, invece, i costruttori di auto cinesi che non hanno risposto alla richiesta di Invitalia di fornire ulteriori dettagli rispetto alla proposta iniziale.
«Anche nella sede ministeriale - ha spiegato l’assessore siciliano alle Attività produttive, Marco Venturi - abbiamo ribadito che la nostra Regione ha stanziato 150 milioni per le infrastrutture. Ma sono disponibili circa 200 milioni di risorse europee per progetti di ricerca e innovazione, e le agevolazioni sul credito di imposta.

I progetti, però, devono prevedere la salvaguardia occupazionale e privilegiare, per Termini Imerese, la vocazione del territorio, e cioè la produzione di automobili».
Venturi si è spinto un po’ più in là, sostenendo che «tra quelli citati a Roma, il progetto esposto da de Tommaso sembra al momento il più convincente».
A settembre il nuovo punto della situazione.

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