da Roma
Un nome che tutti pronunciano. Ma una persona che pochi conoscono. «Una delle prime donne italiane a laurearsi in medicina. La prima pedagoga che rivalutò la dignità e la personalità dei bambini. Ma soprattutto l'elaboratrice del metodo educativo più celebre e diffuso al mondo». «Sì - considera Paola Cortellesi - Maria Montessori è stata tutto questo. Ma per molti (me compresa) era solo "la donna delle mille lire". Dietro la sua effigie sulla carta moneta, insomma, io non ne conoscevo la vera storia». E proprio l'appassionata avventura di questa donna, che partita dal recupero bambini con turbe del comportamento, scoprì come si potevano educare in modo operoso e felice anche quelli normali, racconta Maria Montessori - Una vita per i bambini, la miniserie in onda su Canale 5 lunedì e mercoledì prossimi, in cui la geniale educatrice ha il volto della popolare attrice comica. «Perché il produttore Valsecchi ha scelto me per interpretarla? Perché mi ha visto nel mio spettacolo teatrale, dove trattavo, in fondo, gli stessi temi affrontati dalla Montessori: il coraggio della donna che vuol farsi strada in un mondo di uomini. E alla quale, per le convenzioni sociali dell'epoca, è negata la maternità». Perché il paradosso su cui è costruita gran parte della fiction (diretta da Gianluca Maria Tavarelli, e interpretata anche da Giulia Lazzarini e Gianmarco Tognazzi) è appunto questo: interamente dedita ai figli degli altri, la Montessori non poté crescere il suo, avuto senza essere sposata da un uomo già ammogliato. «Una contraddizione che, in una donna che si battè perché si comprendesse e si valorizzasse il potenziale presente in ogni fanciullo, la rende ancora più vera e più umana». Questo, che è il debutto nella fiction della Cortellesi, è anche il suo primo ruolo drammatico in tv. «In fondo io nasco dal teatro serio. E siccome sono soprattutto un'attrice, vorrei continuare così: alternare i ruoli brillanti a quelli drammatici». Quanto al fatto che, per nobiltà d'intenti e qualità di fattura, Maria Montessori non avrebbe sfigurato su un canale Rai, il produttore Valsecchi torna a battere il tasto di una polemica a distanza con viale Mazzini: «Il pubblico ha bisogno di contenuti. Non è vero che si accontenta delle sciocchezze. E non è vero che, a offrirgli dei contenuti, c'è solo la Rai».
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