Roma

«Così abbiamo reagito alla crisi»

«Così abbiamo reagito alla crisi»

Nel 2009 il tasso di variazione delle imprese registrate a Roma e provincia è stato positivo (+1,5%), a fronte di un decremento a livello nazionale dello 0,3%. Un dato che porta il totale delle imprese registrate ad oltre 434mila. Il Pil (prodotto interno lordo) pro capite 2009 a prezzi correnti - secondo le ultime stime dell’istituto G. Tagliacarne - ha registrato una contrazione dell’1,7%, molto inferiore rispetto al dato nazionale pari al 3,9%. Gli occupati a Roma e provincia si attestano nel 2009 a 1.695.000 unità, in leggera flessione rispetto al 2008 (-0,2% pari a -3.000 unità), e comunque meglio rispetto all’Italia (-1,6% pari a -380.000 unità). Questi i principali dati che emergono dall’analisi economica diffusa ieri dalla Camera di Commercio di Roma in occasione dell’ottava giornata dell’Economia. Ne parliamo con il presidente della Camera di Commercio Andrea Mondello.
Presidente Mondello, nonostante la crisi, dunque, Roma tiene?
«Sì. I dati, in particolare quelli sulle nuove imprese nate, evidenziano la capacità di reazione del nostro tessuto imprenditoriale alle difficoltà. Nel 2009, ci sono state 30 imprese in più per ogni giorno lavorativo: oggi più che mai, dobbiamo essere orgogliosi del coraggio dei nostri imprenditori che, nonostante la crisi internazionale, continuano a investire sul futuro».
La crisi morde, in particolare, sul fronte occupazionale.
«Sicuramente questo è uno degli aspetti più critici, ma vorrei sottolineare che il nostro territorio presenta una flessione degli occupati nettamente più contenuta rispetto al dato nazionale. Il tasso di occupazione si attesta nel 2009 al 61,8 e, seppur in calo di 0,8 punti rispetto al 2008, rimane oltre 4 punti superiore al dato nazionale che è del 57,5».
Che cosa dobbiamo aspettarci per il 2010?
«Ci sono timidi segnali di ripresa, ma va detto che, almeno in una prima fase, questa ripresa non si accompagnerà, purtroppo, a una crescita occupazionale».
Cosa fanno le istituzioni per aiutare le imprese in questa fase economica così complessa?
«Essere vicini alle imprese è la priorità della Camera di Commercio. Il nostro impegno sui due temi più sensibili - il credito e l’occupazione - è stato tempestivo ed efficace. Ad esempio, con il bando a sostegno dell’occupazione a favore delle Pmi con meno di 50 dipendenti abbiamo stanziato, complessivamente, 12 milioni di euro. La risposta delle aziende è stata entusiastica e, a regime, saranno 2.400 i lavoratori che passeranno da un contratto a tempo determinato a uno a tempo indeterminato».
A giugno finirà il suo mandato. Pensa di ricandidarsi?
«Lo escludo. L’8 giugno è convocato il Consiglio generale con, all’ordine del giorno, la nomina del nuovo presidente. Che non sarò io.

Auspico che ci sia una larga convergenza su un nome di alto profilo, in grado di guidare la Camera di Commercio in maniera coesa e nel segno della collaborazione con le altre istituzioni del territorio, a prescindere dal colore politico».

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