«Così Babbo Natale redime Gerry Scotti»

L’attore e il presentatore girano un film per le feste di Canale 5. Il produttore: «È una favola stile Dickens»

«Così Babbo Natale  redime Gerry Scotti»

Paolo Scotti

da Roma

L’idea è semplice. Prendere due divi ugualmente popolari, ma di provenienza opposta (l’uno famoso su Rai, l’altro su Mediaset); costruire una storia che piaccia ai grandi ma anche ai piccini, mescolando la favola di La vita è meravigliosa con la comicità di Una poltrona per due; agitare il tutto, et voilà. Il mio amico Babbo Natale - «sorta di Natale a reti unificate» - è servito. «L’idea è mia - spiega il produttore Pietro Valsecchi -. Da tempo desideravo raccontare una favola nello stile di Dickens, genere anglosassone da noi poco frequentato. Era molto anche che corteggiavo Lino Banfi, e che volevo far debuttare Gerry Scotti nella fiction. E allora: perché non unirli nel nuovo progetto?».
Simulando un favolistico Polo Nord nella canicola degli Studi De Paolis di Roma, Valsecchi realizza in questi giorni il film tv che vedremo su Canale 5, naturalmente per dicembre. Con alcune novità. È la prima fiction interpretata per Mediaset da Lino Banfi (ancora non contattato dalla Rai per un nuovo Medico in famiglia), qui in barba bianca e completo rosso d’ordinanza d’un Babbo Natale sceso sulla terra per convertire un industriale egoista. Ed è la prima fiction in assoluto interpretata da Gerry Scotti, qui imprevedibile e bonario «cattivo» da favola: l’industriale egoista, costretto a diventare povero in canna per imparare che i soldi non sono tutto, è proprio lui. «Veramente a quindici anni avevo già debuttato in una particina, proprio accanto a Lino Banfi nel Vigile urbano - specifica il popolare conduttore - e fu proprio Lino a dirmi: «Io conosco il mestiere. Il giorno che deciderai di recitare ti voglio con me». Nel frattempo Gerry s’è fatto le ossa con le 120 puntate della sit-con Finalmente soli accanto a Maria Amelia Monti (per una stagione sospesa, proprio a causa del nuovo progetto) e a detta dell’illustre collega «ha mantenuto intatte le virtù di allora. Gerry ha tre doti preziose per un attore - commenta Lino - la spontaneità, i tempi comici, il garbo. Inoltre mi tratta come un maestro: chiede i miei consigli, impara volentieri. Cosa gli manca? Per ora solo quelle furberie e quei trucchetti che s’imparano coll’esperienza».

Prodotto dalla Tao Due Family (sezione della produzione Valsecchi destinata a storie familiari) e diretto da Franco Amurri, Il mio amico Babbo Natale non rimarrà un episodio isolato: «Il mio sogno sarebbe fare un film col Babbo Natale Banfi una volta l’anno - spiega il produttore -. E dirigere ancora Scotti in Quattro gocce di acqua piovana, tratto dall’omonimo giallo di Pietro Colaprico. Ora che l’ho scoperto come attore non voglio più lasciarmelo scappare».

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