Diego Luigi Marin
Un organigramma sui generis, ove «presidente» compare in tutte le caselle, sottolineato dal claim pubblicitario secondo il quale è «limmagine di unazienda che si muove con Bmw»: ecco - è il senso del messaggio - le vetture che ti fan sentire (e apparire) sempre come un capo. Del resto, se la sicurezza e il comfort sono in cima ai fattori di scelta delle auto aziendali di fascia base e intermedia, lelemento discriminante per le vetture destinate ai manager e alla dirigenza è senza dubbio il prestigio. Se ne avvantaggiano i marchi premium, con il costruttore bavarese capace di crescere lo scorso anno in doppia cifra e confermarsi sul gradino più alto del segmento, in virtù di un immatricolato a società e imprese che ha sfiorato le 32mila unità. Di queste, stando ai dati Unrae, circa un terzo ha preso la strada del noleggio, lopzione più gettonata dalle aziende che dispongono di flotte consistenti e necessitano di un servizio a tutto tondo a garanzia della mobilità, mentre proprietà e leasing restano le scelte praticate in maggioranza da piccole imprese e società individuali (partite Iva).
Dice Maurizio Ambrosino, corporate & direct sales manager di Bmw Italia: «Il nostro business legato alle flotte poggia soprattutto sul noleggio a lungo termine, proprio perché è una formula che risolve in toto le esigenze di gestione dei parchi auto delle imprese medie e grandi; segue lacquisto in proprietà, mentre il leasing si rivela marginale. I modelli Bmw, con la Serie 3 in testa, hanno guadagnato spazio come vetture aziendali perché soddisfano tutti i requisiti di sicurezza, affidabilità e comfort, sintetizzandoli nel piacere di guidare. E in più offrono valori emozionali e di status». Tanto più importanti se si considerano il potere di gratifica legato allimmagine dellauto e, parimenti, il ricorso sempre più diffuso alle shopping list di cui lutilizzatore può avvalersi per la scelta delle vetture aziendali (quando la decisione non è effettuata centralmente), ciò che rimpingua le file dei prodotti premium, «il cui acquisto può tradursi in costi di gestione più bassi in relazione alla maggiore affidabilità e al più elevato valore residuo». A tratteggiare lidentikit del cliente aziendale «tipo» del gruppo bavarese, è stata una recente indagine che ne ha scandagliato le abitudini e le preferenze. Si tratta di un utilizzatore in prevalenza maschio, un quarantenne in carriera che ha famiglia, opera nellindustria o nelle imprese di produzione, fa uso di una vettura diesel di colore chiaro e di cilindrata compresa tra i 2 e i 2.5 litri, che in buona parte corrisponde a un modello della Serie 3. Con lauto aziendale percorre fino a 70mila chilometri lanno, di norma senza impiegarla come vettura del nucleo familiare. «Lazienda per la quale lavora - aggiunge Ambrosino - più spesso acquista le vetture, ma è orientata al noleggio a lungo termine».
Oltre alla Serie 3, che fa la parte del leone e risulta apprezzata allo stesso modo anche in versione Touring, si sono fatti spazio i modelli della Serie 5. Poi, ci sono i Suv X3 e X5, che hanno ottenuto un riscontro lusinghiero; in particolare il 2.0 diesel, perché incarna la vettura polivalente che, dotata di trazione integrale xDrive, si presenta come una scelta particolarmente adatta sia per il lavoro che per il tempo libero. «Quanto alla serie 1, il suo ruolo è stato fin dallinizio quello di un formidabile passepartout per competere nel segmento delle compatte: la chiave che ci ha aperto le porte delle policy aziendali sulle auto destinate al management di medio livello. Che rappresentano senza dubbio un benefit assai motivante, con lulteriore valenza dellingresso nel mondo delle vetture premium».
Non manca, poi, il capitolo degli hobby, in questo caso sci, golf e vela. Sono attività sportive che coincidono con i cavalli di battaglia della casa in tema di sponsorizzazione.
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