Così De Andrè incontra Bacon

Interdisciplinarietà. Contemporaneità. Internazionalità. Le componenti tipiche di RomaEuropa festival la prossima edizione in programma dal 23 settembre al 2 dicembre. Due mesi di spettacoli, per il secondo anno consecutivo sotto la direzione artistica di Fabrizio Grifasi, con un totale di 45 appuntamenti che spaziano dalla danza, al teatro, alla letteratura, alla musica fino alle arti visive. «La continuità nell’interpretazione del nostro tempo è invariata - sottolinea Grifasi - così come il carattere interdisciplinare che comunque quest’anno fa un ulteriore passo avanti grazie a una serie di complicità con la Galleria d’arte moderna e a una nuova collaborazione con il teatro Eliseo». E infatti dal 3 al 25 ottobre la Gnam ospita un’installazione coreografica multimediale dello scultore tedesco Peter Welz e del coreografo statunitense William Forsythe che unisce le arti contemporanee con il palcoscenico in una performance realizzata su disegni di Francis Bacon. Dal 30 settembre al 2 ottobre all’Eliseo c’è il ritorno al festival di William Kentridge che, con la sua compagnia, porta in scena Woyzeck ricollocato in Sudafrica tra burattini e animazione multimediale. Ancora arti visive protagoniste con la video installazione di Armin Linke che riprende il volo degli storni e a Le temps emprunté e una mostra che al museo Bilotti (dal 28 al 31 ottobre) ripercorre la carriera di Jan Fabre protagonista anche al teatro Olimpico (4 e 5 novembre) con il suo ultimo lavoro di danza Orgy of Tolerance. Sempre coreografie del corpo in primo piano nella performance mozzafiato di Saburo Teshigawara che per la ribalta del festival (auditorium Conciliazione il 2 ottobre) mette in scena Glass Tooth, uno spettacolo nel quale i ballerini danzano su un tappeto di frammenti di vetro. Una particolare due giorni di danza è fissata al Vascello per il 10 e l’11 ottobre quando due voci nuove della coreografia, Myriam Gourfink e Oliveier Dubois, dialogheranno, ognuno a proprio modo, in maniera riflessiva e intima la prima, esuberante e ironica il secondo, con l’eredità del balletto classico. Cristina Rizzo, invece, per l’interpretazione della sua «partitura coreografica» (Palladium 28 e 29 novembre) si affida a Claudia Triozzi, Ezster Salamon e Matteo Levaggi. Originalità è un’altra parola d’ordine dell’edizione 2009: in questo senso vanno intesi l’appuntamento con l’orchestra di piazza Vittorio che apre il festival (il 23, 24, 25, 26 settembre) con una disinvolta riscrittura del Flauto Magico di Mozart; la versione teatrale dei Sonets di Shakespeare firmata da un maestro del teatro contemporaneo Peter Brook; (dal 5 all’8 novembre al Palladium) il focus sul nuovo flamenco (Palladium dal 12 al 15 novembre) e l’esibizione di due innovativi ballerini contemporanei, Marìa Pagès e Sidi Larbi Cherkaoui (teatro Olimpico il 2 dicembre). Non manca un’anteprima (il 22 al Palladium) affidata al teatro giapponese della compagnia Mansaku-no-kai che propone la rappresentazione della leggerezza e della risata della tradizione medioevale nipponica.

Ricco anche il cartellone musicale che registra la partecipazione di Antonio Pappano con l’orchestra di Santa Cecilia (14, 16 e 17 novembre), spazio poi all’esibizione di Ryuichi Sakamoto (il 28 ottobre all’Auditorium), e a una nuova versione musicale di La buona novella di De Andrè (l’1 e il 2 dicembre al Palladium) con Stefano Benni e Chiara Caselli.

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