"Creati un milione di posti di lavoro"

Meloni al Tg1 fa un bilancio dei mille giorni: "Sembrano di più. Migranti, non mi fermo"

"Creati un milione di posti di lavoro"
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La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, sceglie il Congresso nazionale della Cisl, a Roma, per tornare sui risultati raggiunti dal suo governo sul fronte del lavoro. "Di questi mille giorni al governo", ha detto dal palco Meloni aggiungendo che le "sembrano di più", "il dato che mi rende più orgogliosa è che in media in ognuno di questi mille giorni sono stati creati più di mille posti di lavoro nuovi e a tempo indeterminato, per un totale di oltre un milione".

Il rapporto con il sindacato bianco non è mai stato più improntato alla collaborazione, con la premier che accoglie la sfida del patto di responsabilità tra esecutivo, parti sociali e imprese, lanciato dalla Cisl. - "Sono qui anche per testimoniare la centralità che il governo attribuisce al dialogo con le partisociali, i corpi intermedi, i lavoratori, mantenendo come bussola sempre l'interesse generale", ha detto la premier. Proprio sul lavoro, infatti, il governo è riuscito a ottenere risultati concreti con un tasso di occupazione che a maggio ha raggiunto il recordo storico con il 62,9%, con un aumento progressivo in atto da anni che vede un rafforzamento dei posti di lavoro a tempo indeterminato. Nel dettaglio, il governo - in un documento che riassume i risultati ottenuti nei suoi mille giorni - rivendica la creazione di 1 milione e 62mila posti di lavoro e 1 milione e 160mila posti di lavoro stabile in più rispetto all'inizio del mandato. Significativo anche l'aumento dell'occupazione femminile, storico tallone d'Achille dell'Italia, che ha raggiunto la cifra record di 10 milioni e 317mila.

La premier, nella serata di ieri è intervenuta al Tg1, per fare il punto sulle situazioni d'attualità e le prossime sfide del governo. A partire proprio dalla trattativa sui dazi con l'America, con il presidente americano Donald Trump che ieri ha parlato ieri di una "intesa possibile" con l'Unione europea, che spera in un compromesso che mantenga le tariffe tra il 10 e il 15%. Lo stesso tycoon, ha detto ieri di voler scrivere a molti Pasi per stabilire un tasso unilaterale proprio tra il 10 e il 15%. "Penso che vada scongiurata in ogni modo possibile una guerra commerciale tra le due spondedell'Atlantico che non avrebbe alcun senso", è il pensiero di Meloni. "Il dossier è nelle mani della Commissione europea, non sono gli Stati che possono trattare ma stiamo facendo tutto quello che possiamo per favorire il dialogo e un accordo che sia vantaggioso a entrambi".

Nel corso dell'intervista si è poi toccato il tema della stabilità politica che sta vivendo l'Italia da quasi tre anni a questa parte, aspetto apprezzato anche in sedi internazionali rispetto a un Paese avvezzo a cambi al vertice soricamente frequenti. Non a caso, si fa notare dal governo, lo spread di rendimento tra i titoli di Stato italiani e quelli tedeschi è calato di 147 punti base fino agli appena 89 punti di ieri. "Ovviamente", prosegue Meloni, un esecutivo "non si valuta solo dalla durata, ma la stabilità è importante perché ti consente di spendere soldi in cose serie, non gettarli nei bonus" e di avere "un'affidabilità a livello internazionale" e "rassicurare chi investe".

Quanto alla sfida dei salari bassi, per la quale l'opposizione accusa l'esecutivo di non fare abbastanza, la premier ha risposto: "È vero che l'Italia ha accumulato, soprattutto quando governava la sinistra, un ritardo sul potere d'acquisto dei lavoratori, è un ritardo difficile da recuperare, ma sicuramente la tendenza è cambiata: dal 2023 i salari tornano a crescere più dell'inflazione" e "significa che la strada che abbiamo intrapreso è quella giusta".

Tra i temi caldi c'è anche quello del contrasto all'immigrazione irregolare: "Mi do l'obiettivo di continuare a far scendere i numeri degli immigrati illegali che arrivano in Italia", ha detto l'inquilina di Palazzo Chigi, e "di continuare a rivoluzionare l'approccio dell'Ue in materia migratoria: non si parla più di come redistribuire gli immigrati illegali ma di

come difendere i confini, ed è grazie all'Italia che accade. Dopodiché continuo a ragionare di soluzioni innovative, nonostante l'opposizione di una parte politicizzata della magistratura e della sinistra immigrazionista".

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