Cronaca locale

«Così, a diciannove anni, ho scritto il mio best seller»

C os'hanno in comune Ludovico il Moro, Marianna de Leyva e Michele Sindona? A chi appartenevano i teschi di San Bernardino alle Ossa? Quale segreto celava palazzo Gorani? Difficile rispondere, a meno di pensare a una Milano in cui ogni piega della storia nasconde punti interrogativi. Misteri più o meno noti che popolano oltre venticinque secoli. Sono il pane quotidiano di Andrea Accorsi e Daniela Ferro, giornalisti in confidenza con l'ignoto che giorni fa hanno inaugurato, alla Fondazione Dragan, il ciclo di incontri «Milano: l'avventura di una città». I due autori hanno scritto per Newton Compton «Il grande libro dei misteri di Milano risolti e irrisolti», dedicato a chi vuole andare alla scoperta della Milano segreta. L'intreccio fra verità storica e immaginario distingue gli «arcana» milanesi, sospesi fra possibile e improbabile. Come le stesse origini della città; le testimonianze storiografiche e materiali lasciano spazio a leggende di druidi, pietre sacre, calcoli celesti: Milano, a dispetto della sua proverbiale anima razionale, sarebbe nata come ponte fra l'umano e l'insondabile, un antichissimo santuario che nel susseguirsi delle ere è diventato città. Come pensare, allora, che non mantenesse, nei secoli, un dialogo aperto con l'arcano? Lo sapeva bene la famiglia che più di tutte, nel tardo medioevo, incarnò lo splendore politico ma anche l'anima oscura della città: i Visconti, che annoverarono una nutrita schiera di adepti dell'occulto, bersaglio privilegiato di papi dalla scomunica facile. Matteo Visconti, intimo del demonio Oriens, presiedeva convegni magici nell'eremo di S. Calogero; Gian Galeazzo iniziò la costruzione del Duomo in seguito, si dice, a un incontro ravvicinato con Satana; Bernabò fu efferato oltre l'umano. Vennero poi la Milano delle streghe e dei grandi inquisitori, la Milano delle logge, la Milano degli ufo e quella dei fantasmi. Di quest'ultima si può tracciare una mappa dettagliata, da Musocco a piazza Maggi, passando per il Castello, porta Vittoria, porta Romana, Brera. Ma ci sono misteri più recenti che ancora scorrono sotto la superficie: si chiamano piazza Fontana, via Monte Nevoso (covo br), 8 ottobre 2001 (disastro di Linate). Hanno i volti dei quindici rapiti tra il 1974 e il 1992, e mai più rivisti. Milano è metropoli che guarda al mondo, anche nelle sciagure: giovedì 18 aprile 2002 un aereo privato si schiantò sul Pirellone, piano 26.

Le nostre Twin towers costarono tre vittime e una trentina di feriti.

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