Riceviamo e pubblichiamo la lettera-sfogo di un piccolo imprenditore
«Gentile direttore, sono un imprenditore metalmeccanico della provincia di Bergamo e la mia azienda impiega otto persone. Lavoro solo per imprese e pertanto tutto quello che faccio è, senza eccezioni, regolarmente fatturato.
Grazie agli studi di settore e al decreto Bersani del luglio 2006 questanno pagherò fra tasse e contributi previdenziali allo Stato l'85% dell'utile conseguito nel 2006. La conseguenza, se non cambiano le leggi, è semplice: sarò costretto a chiudere un'azienda sana, che ha sempre pagato le tasse, dà lavoro a 8 persone e allo Stato non ha mai chiesto niente (per intenderci: mi riferisco a cassa integrazione o prepensionamenti). Ci si può chiedere come faccia a dover pagare l85% di quello che è il mio guadagno. In realtà la risposta è molto semplice. Il mio utile prima delle tasse è pari a 98.300,00 euro. Lutile imposto dal calcolo degli studi di settore, dallindetraibilità del capannone in cui lavoro (stabilita dal decreto Bersani-Visco del 4 luglio del 2006) è di 139.564,00 euro. Una bella differenza. Eppure sulla base di questa cifra il totale delle tasse e dei contributi per il 2006 (calcolati appunto sui 139.564,00 euro di cui parlavo) è di 85.667,00 euro. Ovvero l85% e passa sullutile reale.
Il bello è che se mi guardo in giro la mia situazione, per quanto possibile, mi appare tutto sommato rosea: alcuni colleghi arrivano a dover pagare anche il 104%-114% degli utili che realizzano. Se non ci saranno variazioni a questo sistema di tassazione le conseguenze saranno inimmaginabili. Solo in Lombardia le aziende della sub-fornitura sono, calcolate per difetto, 90.000; con una media di addetti, sempre per difetto, pari a circa 360.000 persone. La situazione in cui ci troviamo ci impedisce per mancanza di liquidità (dobbiamo pagare più tasse di quello che guadagniamo) di fare investimenti o di assumere personale. In parole povere di far crescere questo paese. Se la situazione non cambia saremo costretti a chiudere. Per questi motivi ci siamo costituiti in una associazione meno sprechi, meno tasse (www.bastasprechi.org) per contrastare la voracità di questo sistema fiscale.
Piccolo imprenditore nel settore metalmeccanico