Malagiustizia

Così hanno distrutto un albergo che dava lavoro

Anno 1990- Feltre BL, Regione Dolomitica. Rilevo un vecchio e decrepito albergo. Lo Stato Italiano mi propone incentivi e contributi (L. 556/88) per l’ammodernamento e l’ampliamento. Domanda al Ministero, su progetto adeguato ai parametri richiesti. Gazzetta ufficiale, ammissione ai benefici, ma per l’ampliamento…Convenzione notarile con la Reg. Veneto, ente designato all’erogazione dei benefici già ben ridotti dalla somma prevista. Il tutto coperto e garantito da mia fidejussione bancaria per il perfetto e preciso piano, come imposto dalla Legge per il realizzo.

Erogazione del 20% del contributo, in corso di realizzo. Perfetta inaugurazione complesso alberghiero, all’ epoca mancante e necessario per lo sviluppo turistico ed economico del feltrino.

Commissione di ministeriale di collaudo, sollecitata ma anche ben tardiva che rilascia, con complimenti dovuto certificato, prontamente presentato alla Reg. Veneto, per l’erogazione del dovuto. Dato il ritardo e la riduzione del contributo, la Banca (partecipata al 77%dal Ministero delle Finanze dello Stato Italiano) mi corteggia e mi offre, con ampia disponibilità, un mutuo fondiario speciale e con fondi BEI. Tempo massimo di erogazione 90 gg.

Solo dopo un anno, arriva il mutuo promesso, dopo averlo ridotto alla metà come non bastasse anche con un accantonamento di quasi la metà dell’erogato, che è già la metà del promesso, in obbligazioni della stessa Banca. (In pratica la Banca si finanzia con l’impresa…!).

L’Hotel, quattro stelle, incomincia a lavorare e bene, ma i dovuti contributi continuamente sollecitati, inspiegabilmente non arrivano...A Venezia acqua in bocca! La mia Società aumenta il capitale, che arriva tra versato e finanziamento liquido personale a oltre 5,5 miliardi di Lire. Ma non basta, i creditori sollecitano i pagamenti. Porto in garanzia e capitale anche altri beni personali come una attraente e prestigiosa fabbrica in attività. Molti comprendono, tranne uno, che presenta un’istanza di fallimento per un debito di ca. 300 milioni di lire, debito da definire e contabilizzare, sollecitato con ben 32 raccomandate. L’ante vigilia di Natale, in udienza, il fornitore concorda un congruo rinvio, per definire il tutto e in attesa che la Reg. Veneto onori i suoi impegni. Al giudice consegno pure copia della documentazione inerente e altresì una Perizia Giurata Asseverata che certifica il patrimonio della società per lire 12 Miliardi. Tutto bene! La vigilia del Santo Natale, alle 8 del mattino, si presentano le Forze dell’Ordine, con ordinanza di fallimento e di sgombero immediato della clientela, messa dei sigilli all’Hotel nuovo e unico in zona. Inutile ogni tentativo di spiegazione di passare per una magari amministrazione controllata o altro. La società è dichiarata fallita per un debito, incerto di 300 milioni su un patrimonio di 12 miliardi e con crediti esigibili certi e garanti verso lo Stato Italiano. Sorvolando sul resto per carità di patria, opposizioni, manifestazioni, proteste e denuncie… tutte archiviate! Tutte!! Spogliato di ogni bene e sfrattato teatralmente pure di casa…

Patrimonio regalato al miglior offerente dopo 6 anni di abbandono e degrado. Acquirente già noto da tempo addietro..

GIUSTIZIA ITALIANA = Muro di gomma a 360°.

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