Trascorrono le giornate appostati allingresso delle isole ecologiche. Sono i professionisti del riciclaggio abusivo. Rovistano tra i rifiuti destinati ai centri raccolta dellAma a caccia di piccoli tesori da rivendere al mercato nero. Mobili, inerti, batterie, neon, termometri, vernici, toner
a furia di frugare nel mezzo qualcosa salta fuori. Magari un televisore o un vecchio computer. È dei Raee (rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche) che vanno in cerca i nomadi che presidiano le isole ecologiche. Si organizzano in gruppetti di due o tre, nelle vicinanze hanno parcheggiato un furgoncino malandato, e provano a intercettare i carichi in entrata.
Alcuni utenti non si lasciano intimorire da questi posti di blocco improvvisati e tirano avanti per la loro strada. Altri, invece, acconsentono a lasciarli fare e a volte danno loro perfino una mancia per aver preso in consegna la spazzatura che altrimenti avrebbero buttato (gratuitamente) allinterno dellisola ecologica. Ma non è per quei dieci euro che i rovistatori dimmondizia si dannano lanima. A loro, in realtà, interessa recuperare il rame - per questo vanno pazzi per i Raee - e altri materiali, soprattutto metalli, da poter rivendere successivamente. Così, quando vedono arrivare qualcuno con il bagagliaio pieno di spazzatura, non esitano a chiedergli cosa trasporta. E se annusano la presenza di una qualsiasi apparecchiatura elettronica allora fanno carte false per accaparrarsela. Accade alla luce del giorno. Le isole ecologiche più bersagliate dai riciclatori abusivi risultano essere quella di Ponte Mammolo e quella di via Palmiro Togliatti. In passato gli utenti del centro raccolta rifiuti ingombranti di via Mattia Battistini avevano denunciato una situazione analoga. LAma aveva risposto richiedendo un presidio fisso di vigilanza e aveva anche annunciato che avrebbe fatto quanto in suo potere affinché venisse rispettato il divieto di fermata istituito nei pressi dellingresso della struttura. La presenza di questi posti di blocco abusivi, va da sé, costituisce una violazione delle norme che regolamentano laccesso dei privati ai centri Ama, che si ripercuote sul normale svolgimento delle attività operative. Inutili gli interventi delle forze dellordine. «Chiamiamo i carabinieri un giorno sì e latro pure», fa una smorfia un addetto dellisola ecologica di Ponte Mammolo. Ma i nomadi allentrata, che di mollare la presa non vogliono sentir parlare, loro non fanno una grinza. Spolpano Raee a colazione, pranzo e cena, privando lAma di un patrimonio considerevole. Perché i materiali di cui simpossessano sono gli stessi che costituiscono una fonte di guadagno per lazienda una volta riciclati. E non solo.
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