Così è iniziata l’avventura di Bmw nelle due ruote

Le vacanze sono proprio alle porte e anche i motociclisti si preparano alle grandi partenze. Gli ultimi preparativi sono terminati, i controlli con il meccanico di fiducia sono stati effettuati, scelte le carte stradali. Un’ultima verifica ai documenti, della moto prima e poi passaporto, patente, carte di credito. Inizia il conto alla rovescia e via con il vento in faccia e tanta voglia di libertà. Le mete scelte a lungo raggio sono Spagna, Costa Brava e Andalusia, la Scandinavia con i suoi fiordi, le montagne della Svizzera. Nel medio raggio troviamo la Liguria, la Lombardia con i suoi laghi, la costiera amalfitana con le sue coste che sembrano disegnate apposta per i motociclisti. Gli itinerari ridotti sono migliaia. È sufficiente andare fuori porta per riscoprire antiche strade provinciali che si snodano tra dolci colline facendo riscoprire sensazioni dimenticate ed antichi paesaggi.
In Italia aumentano i motociclisti «passisti» cioè quelli che si vogliono immergere nella natura e procedere a velocità di crociera ridotta. Proprio per questo da sempre migliaia di italiani acquistano moto Bmw. Dall’inizio dell’anno sono state immatricolate 8.241 unità con una quota complessiva dell’11,7%. Grazie a questi risultati, l’Italia è diventato il primo mercato moto al mondo per Bmw, superando la stessa Germania. La produzione totale nei primi sei mesi di quest’anno ha sfiorato le 47mila unità, centomila nell’intero 2008.
Lo stabilimento Bmw Motorrad di Berlino, dove vengono costruite tutte le moto, vanta una tradizione di ben quaranta anni, con più di 1.882.400 due ruote Bmw uscite dalle sue linee di produzione. Tutto inizia nel 1969, con 400 dipendenti e 30 unità al giorno, con il modello Bmw 5. Berlino-Spandau nel 1939 è diventato di proprietà di Bmw Ag. Fino ad allora, la struttura era appartenuta a Siemens & Halske che, ai tempi, aveva costruito un impianto di produzione di motori aerei, per produrre i famosi motori radiali come l’Sh-14h, che erano montati sul celebre biplano tedesco Bücker 133c «Jungmeister». Nel 1936 lo stabilimento Siemens Aircraft Engine è stato trasformato in una società indipendente che costruiva motori per aerei, con il nome di Bramo. Nel 1939, Bramo è divenuto parte di Bmw Ag e utilizzato sino alla fine della guerra come stabilimento per la produzione di motori aeronautici Bmw, incluso il nove cilindri radiale, montato sul leggendario Junkers Ju 52.
Dopo la guerra lo stabilimento di Berlino-Spandau - come altre fabbriche e impianti produttivi in Germania - è stato smantellato dagli alleati. Ma nel maggio del 1945, circa cento dipendenti già vi producevano utensileria per uso domestico e, dopo la riforma monetaria, nel sito di Berlino si è cominciato a costruire componenti per Bmw Ag. La produzione di componenti per motocicli per il principale stabilimento a Monaco di Baviera ha rappresentato, nel 1949, il primo passo verso un graduale trasferimento della produzione di motocicli da Monaco a Berlino. Dal 1958, anche i componenti per auto Bmw venivano costruiti a Berlino-Spandau che nel 1969 esordì con tre nuovi modelli.

È iniziata allora l’ascesa e la conquista dei mercati internazionali delle moto Bmw.

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