Così Joëlle Vassal ha trovato in Provenza il Paradiso in villa

La «regina del benessere» ha vestito la sua casa con arredi in stile francese

Antonello Mosca

Nata tra i colori e i profumi della Provenza, a Carpentras, Joëlle Vassal è l'anima e la mente che ha dato vita e fama internazionale a una delle strutture di «remise en forme» più famose del mondo, Villa Paradiso. È qui che passano e si fermano imprenditori, politici, signore del jet set, personaggi dello spettacolo, dello sport, della moda, della cultura, in cerca di momenti di relax nei quali aver cura del proprio corpo. Nel 1988 sorge Villa Paradiso sulle rive del lago di Garda, quando il concetto di «remise en forme» non era ancora esploso. Ma sulla scia del successo ha saputo ricreare, con la Maison du Relax, un'altra magìa, la «bomboniera del benessere». Due strutture che non sono solo beauty farm ma vere Cliniche della salute, create da un personaggio straordinario che, pur con una vita intensa e impegnata, ama e cura ogni parte della sua casa.
«Credo che la nostra abitazione sia una delle massime espressioni della propria creatività, e penso che ciascuno debba davvero sfruttare tutte le possibilità che vi sono per poterla davvero personalizzare, rendendola unica, senza alcun riferimento ad altre», queste le sue prime parole mentre siede nel riceverti.
Ma cosa rappresenta per lei?
«Se ci penso bene credo che rappresenti il rifugio, il luogo dove nascondersi, dove ritrovarsi, un rifugio che a volte deve essere molto segreto e a volte è bene condividere con gli altri».
Mi sembra che l'arredo abbia caratteristiche ben precise. «Lei deve considerare che essendo francese, nata in Provenza, dove esiste uno stile ben preciso e che molti italiani conoscono, non potevo certo sottrarmi a questo fascino, anche se è certamente rivisitato dalle nuove tendenze».
Lei ama ricevere in questa casa così importante?
«Credo che in realtà questa abitazione non sia tanto una casa dove ricevere amici ed ospiti per giustificare qualcosa, ma piuttosto sia un'abitazione dove chi vi si muove ha il vantaggio di godere della semplicità, della spontaneità, senza inutili formalismi. Quindi la definirei una casa di atmosfera, dove ciascuno si trova a proprio agio».
La Provenza è ricca di autori e di opere d'arte.
«Per la verità non ho particolari autori o opere d'arte preferiti, possiedo invece molti oggetti e pezzi che mi hanno conquistato con il fascino, piuttosto che con il loro valore».
Qual è il locale nel quale si sente maggiormete a suo agio?
«Dividerei le mie preferenze tra la camera da letto e il bagno. Quest'ultimo l'ho concepito come un ambiente da vivere nel vero senso della parola, con zona relax, musica e piante, mentre la camera è arredata come fosse un soggiorno, con un camino, la mia scrivania, due vecchie poltrone in pelle e un'apertura proprio verso la zona relax, dove si intravede la vasca idromassaggio».
E la cucina?
«Molto di campagna, accogliente, caratterizzata da un grande camino e sono anche convinta che in cucina nascano tante idee, pensieri e trovate che se sviluppate nel campo del lavoro sono di successo».
Colori e tessuti?
«Amo i colori naturali e, a volte, abbinamenti apparentemente provocatori, come il viola con il marrone o, più rilassanti, come i beige abbinati agli aranci e al bianco. Poi mi entusiasmano sempre i tessuti freschi, come il lino e il cotone, in mille varianti».
Quali sono i mobili più significativi che avete?
«Alcuni cassettoni del Seicento, che mi sembra leghino bene con le tinte naturali, e un antico armadio provenzale appartenuto ai miei genitori».


Che ne pensa dell'arredo di oggi che punta soprattutto su design e creatività?
«Credo che di design vero, elegante, duraturo, ne esista ben poco e molto si riferisce al passato, e quindi credo anche che sia molto facile prendere delle cantonate se non si possiede un minimo di cultura, di gusto e di sensibilità».

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