Così Milano ora ha i conti in attivo

Trecento posti in più negli asili nido, un aumento del 17 per cento dei letti per gli anziani nelle case di riposo, 5 milioni di euro per promuovere lo sport nelle scuole e nelle associazioni giovanili. Si traduce in più servizi al cittadino il «tesoretto» che il Comune di Milano, guarda caso gestito da un sindaco ex manager, Letizia Moratti, è riuscito ad accantonare con un piano di tagli - dalle bollette alla macchina amministrativa - e operazioni immobiliari. Palazzo Marino ha chiuso il Rendiconto 2007 con un attivo di 155 milioni e 738mila euro, rispettando come in passato il Patto di stabilità. Condizione essenziale per poter usare l’avanzo. La Moratti spiega la ricetta: «Abbiamo diminuito i costi interni di un 13%, che si aggiunge al 10 già tagliato l’anno scorso. E in una logica di prudenza abbiamo vincolato 87,96 milioni, per Fondi svalutazioni e Fondi rischi, e altri 5,18 milioni per l’accantonamento obbligatorio per il fondo Ici». Nel 2007 il Comune ha investito 547 milioni e la parte essenziale (350 milioni) sul fronte dei trasporti: dalla progettazione di nuove linee metropolitane all’acquisto di autobus ecologici. Diciotto milioni sono serviti a finanziare importanti restauri, trenta milioni per il verde e l’ambiente.

L’anno scorso, ricorda il sindaco, «è stato caratterizzato anche da due operazioni di importanza strategica come la costituzione di A2A (nata dalla fusione tra Aem e Asm Brescia, ndr) che porterà già dall’anno in corso una serie di vantaggi di natura industriale ed economica, e la creazione di un fondo immobiliare del Comune costituito grazie all’apporto di diversi palazzi non di edilizia residenziale pubblica, per un valore iniziale di 255 milioni di euro».

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