Cos’è il mondiale per club Quando Mancini lo chiamava il Torneo dell’Amicizia

Questione di punti di vista. Nel 2007 Mancini, allora tecnico nerazzurro, non esitò a equiparare la nuova formula della coppa Intercontinentale alla stregua di «un torneo dell’amicizia». Ora questo fantomatico «torneo dell’amicizia» è l’incubo delle notti di Benitez e il sogno di Massimo Moratti. Un sogno complicato da playoff eliminatori e formazioni pressoché sconosciute e dai nomi impronunciabili.
Fino al 2005, per laurearsi campioni «bastava» vincere la finale di coppa Intercontinentale contro i detentori della coppa Libertadores, l’equivalente sudamericano della Champions League. Ora al Mondiale per club prendono parte 7 club: l’attuale formato prevede un turno eliminatorio preliminare tra la squadra vincitrice della Champions League oceanica (l’Hekari United, squadra della Papua Nuova Guinea) e la squadra campione della massima serie della nazione ospitante (l’Al-Wahda di Abu Dhabi). La vincente di questo turno (ovvero l’Al-Wahda che ieri ha vinto per 3-0) si aggiunge alle squadre vincitrici dei tre tornei continentali di Nord e Centro America (i messicani del Pachuca), Africa (i congolesi del Mazembe) e Asia (i sudcoreani del Seongnam).

Dal match di sabato tra Al Wahda-Seongnam uscirà la semifinalista che affronterà l’Inter mercoledì prossimo, mentre i brasiliani dell’Internacional di Porto Alegre se la vedranno contro la vincente di Pachuca-Mazembe. Domenica 18 dicembre la finale. Per i nerazzurri sarà ancora «torneo dell’amicizia»?

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica