Il mondo si mobilita per sconfiggere la pandemia del secolo. Che attualmente non mostra segni di aggressività preoccupante. In Italia, dopo la riunione dell’Unità di crisi coordinata dal vice-ministro alla Salute Fazio, si muovono le Regioni. Con le rispettive dosi di vaccino assegnate e un piano di intervento che coinvolge tutti gli operatori sanitari. E intanto dalla Cina arriva una confortante notizia. Sul vaccino.
MONODOSE
Fino a ieri gli esperti hanno sempre affermato che sono necessarie due dosi di vaccino per assicurare l’immunità dal virus ma la cinese Sinovac Biotech, ha fatto sapere che una singola dose è sufficiente. E le autorità sanitarie hanno dato il via libera per la produzione di massa. Una notizia rafforzata anche dall’azienda farmaceutica svizzera Novartis che ha confermato una risposta immunitaria dell’80 per cento anche dopo una dose sola, che sale al 90 per cento dopo la seconda. Marie-Paule Kieny, direttore dell’Iniziativa dell’Oms per la ricerca sui vaccini, però, ha segnalato che i ritmi di produzione dei vaccino anti-pandemia non sono ottimali. Potrebbero essere prodotte ogni settimana 40-60 milioni di dosi e non 94 milioni come annunciato.
IL PIANO ITALIANO
In Italia, intanto, la macchina organizzativa si sta oliando. Nel Paese arriveranno 48 milioni di dosi. Sono stati allertati i medici sentinella, negli ospedali si organizzano posti letto aggiuntivi anche tramite il blocco di ricoveri programmati, si acquistano ventilatori per la respirazione artificiale, si individuano i siti di stoccaggio del vaccino. Le Regioni stanno lavorando per affrontare la pandemia.
LOMBARDIA
In sette centri di stoccaggio arriveranno dosi assegnate per 1,35 milioni di persone. La regione si avvarrà di 150 sanitari che entreranno in campo per eseguire i tamponi e notificare i casi all’Istituto di Virologia di Milano. I casi della nuova influenza accertati sono 274. L’assessore regionale alla Sanità, Luciano Bresciani, invita i lombardi, in caso di contagio, a farsi curare dal medico di famiglia e non dal pronto soccorso, per non diffondere il virus negli ospedali.
TOSCANA
La Toscana ha già siglato un’intesa per cinque milioni di euro con la categoria dei medici di base che vaccineranno la popolazione. Si è inoltre predisposto il raddoppio dei ventilatori per la respirazione artificiale, con un acquisto di 250 apparecchi per due milioni di euro, e si sta predisponendo uno stock di letti aggiuntivi.
SICILIA
Due i centri di stoccaggio della regione, 710mila le dosi di vaccino assegnate. Si sta lavorando anche a un piano di approvvigionamento sangue per i centri trasfusionale. Sul fronte dei contagi, al 31 agosto, i casi segnalati erano a 141, pazienti tutti guariti a casa.
PIEMONTE
Sono 160 i casi di contagio riscontrati fino al 30 agosto, nessuno dei quali si è rivelato grave. Per la prima fase del vaccino ci saranno 630mila dosi. Le liste di chi sarà coinvolto tra metà novembre e fine dicembre non sono ancora state compilate, ma è già stato avviato un primo censimento della popolazione tra i 18 e i 65 anni.
LIGURIA
In Liguria sono 33, di cui 32 ospedalizzati ma tutti guariti, i casi accertati di nuova influenza su 235 casi sospetti. Le dosi di vaccino sono 230mila; dalla metà di novembre dovrebbero essere consegnate al centro di stoccaggio regionale dell’ospedale San Martino di Genova. I vaccini saranno utilizzati per le persone a rischio per patologie croniche e gli operatori della sanità e dei servizi pubblici.
VENETO
Le dosi complessive di vaccino assegnate sono 1,380 milioni. Serviranno a vaccinare circa 690mila persone. Per quanto riguarda i casi di contagio, dall’apparire dell’influenza sono stati segnalati 406 casi sospetti e 56 risultati positivi. Solo otto sono stati ricoverati in ospedale, gli altri hanno ricevuto cure a domicilio. Tutti sono comunque guariti.
CAMPANIA
Alla Campania verrà fornito il 10 per cento dei vaccini disponibili. Saranno, infatti, 1,7 milioni le dosi distribuite che serviranno per circa 850mila persone dal momento che la profilassi va ripetuta. Al momento, nella regione, sono stati riscontrati circa 400 casi sospetti e 100 confermati. Ma, precisano dall’assessorato alla Sanità, i numeri sono imprecisi. Non si può avere un monitoraggio costante della situazione perché «si tratta di una normale influenza e non di casi di peste».
FRIULI
Destinate alla
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.