«Oggi potremmo avere una discussione profonda sulla fede con Mosè o con San Paolo, ma non potremmo avere una discussione profonda sulla scienza contemporanea con Newton o Laplace», perché le loro scoperte sono state superate. Sta in questa definizione del professor Edward Nelson, matematico delluniversità americana di Princeton, una delle più significative definizioni della differenza tra scienza e fede.
Professore, cosè linfinito?
«In matematica, si dice che un insieme è finito se esiste un numero tale che si possono contare i suoi elementi: 1, 2,... n. Altrimenti, linsieme è detto infinito. Dunque, bisogna rispondere alla domanda: cosè un numero? Ma questa è una cosa sottile, e nella matematica odierna la definizione di numero fa intervenire il concetto di insiemi infiniti. Insomma, per rispondere a ciò che lei mi chiede, in matematica linfinito - come tutti gli altri concetti della matematica - è semplicemente qualcosa di formale, senza un significato ontologico, che obbedisce a certe regole precise. Nella geometria, invece infinito ha un altro significato».
Che ruolo ha la nozione di infinito in matematica?
«Linfinito è un concetto centrale. Anche quando si studiano i sistemi finiti, infatti, si usa indirettamente linfinito per mezzo di ragionamento per induzione matematica».
Quali sono le caratteristiche dellinfinito matematico?
«La caratteristica fondamentale dellinfinito matematico è stata formulata da Galilei e poi ripresA da Dedikind nell800. È questa: per un insieme infinito si può stabilire una corrispondenza biunivoca fra linsieme e un sotto-insieme, per esempio per linsieme infinito di tutti i numeri: 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8 ... 1, 3, 5, 7, 9, 11, 13, 15... Ci sono tanti numeri quanti numeri dispari».
Che relazione cè tra linfinito matematico e lipotesi di una infinitezza delluniverso nello spazio e nel tempo?
«La matematica fornisce modelli possibili per la fisica, ma non dice niente sulla realtà fisica».
Einstein parlava di un «universo finito ma illimitato». Che cosa significa?
«È un concetto semplice. Consideriamo la superficie della terra, ma immaginiamo che sia luniverso intero: non cè una terra solida dentro e non cè latmosfera sopra. Allora è uno spazio finito (nel senso della geometria), ma non ha nessun limite; non si raggiunge una barriera oltre la quale non si può andare, perché io posso continuare ad andare avanti».
Scienza e fede sono in contrasto tra di loro? O si possono aiutare a vicenda?
«Io direi che sono in contrasto, sì, ma tra di loro non cè alcuna contraddizione necessaria. La scienza può aiutare la fede nel senso di togliere immagini mitiche e non necessarie: per esempio, che il cielo dove abita Dio si trova nello spazio sopra la terra. Ma i teologi devono stare attenti: la scienza di un secolo fa è già superata. Infatti oggi viene considerata in gran parte sbagliata. E fra un secolo, la nostra scienza sarà pure lei antiquata, perché è sbagliata in gran parte. Molti pensatori hanno concluso dalla meccanica di Newton e di Laplace che luniverso è deterministico e che la volontà libera è solo unillusione. Ma oggi sappiamo che questa meccanica non è valida. Nei nostri giorni potremmo avere una discussione profonda sulla fede con Mosè o con San Paolo, ma non potremmo avere una discussione profonda sulla scienza contemporanea con Newton o Laplace. Io direi di no, che la fede non può aiutare la scienza, e che un tentativo in tal senso può portare guai».
La matematica è uninvenzione delluomo o una sua scoperta? Se non è stata creata da Dio come mai serve a spiegare le leggi della natura?
«A mio parere la matematica è uninvenzione umana e non una scoperta, ma molti dei miei colleghi sostengono il contrario. La sua seconda domanda è profonda, e molti hanno scritto su questo tema.
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