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COSÌ ROMA

Il rapporto Apat 2008 sull’ambiente nelle grandi città boccia nettamente la capitale

COSÌ ROMA

Continua a crescere il numero di veicoli in Italia. Roma mantiene saldamente il record di auto pro-capite con 699 ogni mille abitanti. Nella capitale cala lo smog in valori assoluti, ma un giorno su tre le concentrazioni di polveri Pm10 sforano la soglia di legge. Sono i dati contenuti nel IV rapporto Apat sulla qualità dell’ambiente urbano nelle 24 città italiane con più di 150mila abitanti.
Punto positivo del dossier, illustrato dal presidente Giancarlo Viglione, l’aumento in Italia del numero di vetture a basse emissioni. Quelle meno inquinanti, cioè. In particolare a Roma le Euro 4 superano il 24,6 per cento del parco circolante. Nella capitale si registrano, però, per effetto del traffico alle stelle, i maggiori valori assoluti in Italia di ossidi di azoto, miscela di gas tossici dal forte potere irritante. E soprattutto restano a valori ancora troppo alti le concentrazioni di particelle Pm10, responsabili di varie malattie polmonari. Nel 2006, infatti, a Roma sono stati registrati dalle centraline ben 118 giorni di superamento del valore limite (50 mg/mc).
Non va molto meglio per l’acqua. Il mare di Roma si porta appresso un grosso problema: il Tevere. Dagli esami effettuati in vari punti costieri del litorale, fra il 2006 e il 2007, infatti, emerge che «a Fiumicino la qualità delle acque scade decisamente, essendo influenzata dalla vicinanza della foce del fiume». A Roma la sinistra promette da almeno 15 anni di ripulire il Tevere, ma non ha alzato un dito.
Capitolo spazzatura. Nelle grandi città italiane, tra il 2002 e il 2006 la produzione di rifiuti è cresciuta del 5,1 per cento. In linea con i valori nazionali (+4,7), Roma conferma anche nel 2006 il record assoluto in Italia nella produzione di rifiuti urbani pro- capite. Ben 652 kg di spazzatura a testa contro i 550 della media nazionale. Da un lato si produce tanto, dall’altro si raccoglie poco e male. La raccolta differenziata in città segna il passo. Nella classifica nazionale della differenziata, Roma infatti è al 18° posto su 27 città. Ferma a un modesto 16 per cento contro la media nazionale del 25,8. Ancora peggio va il Lazio, che con l’11,1 per cento è addirittura dietro la Campania (11,3).
Nel rapporto Apat si parla anche di verde urbano. Le città italiane sono sempre più verdi, ma l’aumento a Roma è solo del 3 per cento. Pochissimo rispetto alle altre grandi città: Napoli (23 per cento), Torino (16), Palermo (33), Milano (sopra il 10).

Nella nostra città fra il 2000 e il 2006 l’estensione dei parchi urbani è salita appena dello 0,4 per cento. Poco più di un fazzoletto di terra. Anche qui futuro incerto, specie considerando il proliferare delle baraccopoli nella cintura fuori il Raccordo.

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