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Corea del Sud, Parlamento destituisce il presidente Yoon
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«Cosa c’entrano i partigiani con gli Anni di piombo?»

Una «valorizzazione» immobiliare e un «progetto snaturato». È polemica dopo la richiesta dell’europarlamentare e consigliere comunale del Pdl Carlo Fidanza che durante gli Stati generali ha proposto di escludere dalla Casa della memoria per le vittime del terrorismo l’Anpi (l’Associazione nazionale partigiani d’Italia) e l’Aned (l’Associazione nazionale ex deportati). Un’idea condivisa anche dal capogruppo del Pdl Giulio Gallera secondo cui «la Casa della memoria nasce dall’esigenza di ricordare le vittime degli anni di piombo e del terrorismo. Giusto trovare un luogo dignitoso per Anpi e Aned, ma la Casa dell memoria è un’altra cosa».
Parole che non sono piaciute al presidente della Provincia Guido Podestà che il 25 aprile ha voluto parlare dal palco di Piazza Duomo nonostante la certezza di pesanti contestazioni. «Ogni vittima - spiega - ha diritto a un luogo pubblico della memoria, perché aiuterà noi e le giovani generazioni a non dimenticare gli orrori dei totalitarismi e della soppressione della libertà». Il progetto della Casa della memoria che rischia di essere snaturato? «Dal diritto alla memoria - aggiunge Podestà - non si deve escludere nessuno perché proprio dalla memoria storica e dall’elaborazione del passato nascono l’evoluzione, la speranza e la proiezione nel futuro. Un passato di cui fanno parte tanto le vittime del terrorismo, quanto le vittime della Shoah, chi ha combattuto per la nostra libertà e di chi, in questa lotta, ha perso la vita». Poi l’appello alla riconciliazione. «Le istituzioni hanno il dovere di costruire un domani migliore e lo possono fare solo alimentando un sentimento unitario capace di andare oltre le appartenenze politiche». Un invito che Fidanza non si sente di raccogliere. Almeno se formulato in questi termini. «Mi dispiace - replica - che si bolli la mia proposta come un tentativo di dividere» E ricorda che la proposta originaria presentata nel novembre 2006 al sindaco dalle associazioni delle vittime del terrorismo e della violenza politica, prevedeva di ospitarvi le storie tragiche che hanno segnato gli anni di piombo dalla strage di Piazza Fontana fino alle ultime propaggini brigatiste degli anni '80. Ora, accusa, solo per una mera esigenza di spazi nata dal piano di dismissione degli immobili comunali, il nuovo progetto Boeri ha ricompreso Anpi e Aned. «Prima - ricorda Fidanza - la giunta si era impegnata a trovare altre sedi per le due associazioni. Poi si è scelta una scorciatoia che snatura un progetto che nella sua versione originaria non poteva che unire». La polemica con Podestà? «Torniamo al progetto iniziale: troviamo subito una sede a Anpi e Aned e restituiamo alla Casa la dignità e la linearità del suo progetto fondativo che univa destra e sinistra contro terrorismo e violenza politica». Quindi la proposta a Podestà di offrire due immobili della Provincia per ospitare partigiani e deportati.

O, in alternativa, la richiesta di «aprire le porte della Casa a tutte le memorie dimenticate, come quella dei martiri delle Foibe istriane e all’Anpi di rinnegare definitivamente l’antifascismo militante che ha armato la mano degli assassini di Ramelli e Pedenovi commemorati in questi giorni».

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