Costantini: «Mi dimetto da assessore»

A ogni nuova nascita del partito, lo sguardo dei nostalgici andava sempre lì, in quelle salette buie che si affacciano su via dei Giubbonari. E la domanda di rito era sempre la stessa: come la prenderanno loro, i vecchi compagni? Prima il Pds, poi i Ds e infine l’unione tra sacro e profano con il Pd. Ogni volta gli occhi puntavano sul portoncino del civico 38. L’ultima volta che i riflettori mediatici erano stati rivolti in quella direzione era il giorno dell’elezione del nuovo segretario di sezione. Quella che veniva definita come «casa» dei duri e puri aveva scelto un «amministratore» margheritino. Ma come - pensarono i più - proprio in quella sezione il timone viene affidato a uno del partito di Rutelli e Franceschini! E infatti fu proprio Franceschini, neo segretario, a benedire l’elezione di Matteo Costantini. Nei giorni scorsi lo stesso Costantini aveva prima minacciato e poi ratificato le sue dimissioni da segretario. La ragione? Ovviamente la scelta del suo partito di sfruttare la scia della corsa elettorale di Emma Bonino. Costantini, in verità, sperava che il Pd fosse davvero l’unione di due forze simili ma non gemelle che potessero unire le proprie energie per ottenere risultati utili a tutti. Essere il volano delle idee laiche e liberali di una radicale doc non rientrava, però, nelle ambizioni di Costantini. Il suo «gran rifiuto» è passato quasi sotto silenzio. Ieri, quindi, per ribadire il concetto, ecco un altro gesto altamente significativo: dimissioni da assessore nel XV Municipio. Per la mini-giunta della zona Aurelio-Portuense, l’ex segretario dei Giubbonari gestiva la delega per le politiche educative. Adesso ha gettato la spugna. «Per ora rimango nel partito - spiega sconsolato - e presto mi consulterò con i dirigenti. Voglio infatti verificare se ci sono le condizioni di poter continuare a lavorare con loro nel rispetto di ciò in cui credo. Il 7 febbraio dirò cosa farò».
Il partito, però, per il momento guarda avanti a testa bassa. Domani pomeriggio, nella sede nazionale del Pd in via S. Andrea delle Fratte, si riuniranno i vertici romani del partito. All’ordine del giorno la definizione della campagna elettorale per la Bonino e non solo. Di sicuro - fanno sapere fonti interne - si parlerà anche dell’incarico ricevuto da Riccardo Milana di coordinare il comitato elettorale della stessa Bonino.

A molti, infatti, non è parsa una buona idea «lasciare sguarnito» il Pd romano (di cui Milana è segretario) proprio in un momento così delicato. Oltre al rischio di perdere la poltrona del governatore del Lazio, il partito di Marrazzo e Montino rischia infatti di perdere consistenti pezzi nei prossimi mesi (dalla Binetti a Costantini la lista è già corposa).

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