Costanzo: "Vi prego, per la tv 2008 inventate qualcosa di nuovo"

Lo showman lancia un appello: "Vedo solo programmi ripetitivi, bisogna trovare altre idee"

Costanzo: "Vi prego, per la tv 2008 inventate qualcosa di nuovo"

Milano - «E dai inventateve qualcosina...» Eh sì, comincia l’anno nuovo ma in Tv di cose nuove se ne vedono pochine. E così un maestro che per venticinque anni la Tv l’ha fatta, lancia un appello, un’esortazione, un augurio. Maurizio Costanzo, per forza o per desiderio, strade alternative le ha tentate, sperimentando il satellite, il digitale terrestre, la radio, la webcam. Certo, lui, affetto da bulimia lavorativa, non ce l’ha fa a star fermo e quindi qualsiasi territorio inesplorato è una naturale espansione della sua creatività. Però, in effetti, se a un guru della televisione italiana non dispiace rivolgersi anche a un ristretto numero di spettatori satellitari pur di inventarsi qualcosa di nuovo, forse qualche riflessione bisogna farla. «Non so che dire - continua Costanzo - ovunque mi giro continuo a vedere gli stessi programmi. Si ripescano show visti e rivisti, la chiamano Tv classica, ma per me è mancanza di coraggio di sperimentare».

In effetti su Canale 5 nelle prossime settimane si ripeteranno Grande Fratello, Bagaglino, Corrida. Raiuno proporrà qualche titolo nuovo come Bon Ton o I migliori anni, ma seguono uno schema classico. Raidue tenta qualche esperimento di dubbia riuscita. Anche Italia Uno cede il passo...
«L’invecchiamento della Tv generalista è un processo lento e irreversibile. E il pubblico più giovane, come si sa, preferisce rifugiarsi sul satellite e sul computer. Però, non è solo una questione di mezzi di trasmissione più vicini alle nuove generazioni, ma anche di idee, che mancano. Ci vogliono proposte semplici che raccontino le persone e le loro storie».

Ma perché non si prova? Mancano le risorse? Il coraggio?
«Boh. Mediaset dice che a sperimentare deve essere la Tv pubblica. In viale Mazzini da anni sono in mezzo ai guai e comunque si rivolgono a un pubblico di età avanzata. Ma, per me, a causare tutta questa omologazione è stato l’arrivo dei format, una dannata parola: bisogna che sia Rai sia Mediaset percorrano altre strade».

Però sono stati due format stranieri a dare gli ultimi grandi scossoni alla Tv: il Grande Fratello, padre dei reality e Affari tuoi, che ha rivoluzionato la fascia del prime time Rai...
«Il Grande Fratello è stato una grande innovazione, ha fatto diventare protagonista la gente, ma poi è stato una lunga ripetizione, infatti siamo arrivati all’ottava edizione».

Lei a innovare ci sta provando con Stella su Sky Vivo
«Sì, ricominciamo lunedì. Nel mio piccolo sto sperimentando l’interattività. Siamo in collegamento tramite una webcam con famiglie sparse in tutto il mondo, da Sydney a Tokyo, a Parigi. Ricevo una cinquantina di messaggi ogni puntata: vuol dire che si può dialogare con la gente e che ci può essere un modo per fare televisione che vada oltre l’obbligo del finanziamento tramite la pubblicità».

Mica semplice, il pubblico di Sky paga un abbonamento per non avere spot e alla fine se li deve sorbire lo stesso...
«Internet ci darà grandi soddisfazioni. Ma, ripeto, l’unica possibilità che vedo è dare spazio alla gente. Io con il mio Costanzo show non ho fatto altro che scendere in platea e cedere il microfono alle persone, facendo emergere storie interessanti, senza buttarsi per forza sulle notizie di cronaca nera: io non parlo per esempio di Garlasco o Perugia».

E, infatti, alla fine, dopo essere stato spostato alla mattina e poi al pomeriggio, si è riconquistato lo spazio serale su Canale 5, prima con una puntata a settimana, poi con due...
«E a gennaio si continua con due serate, al lunedì e al giovedì, intervallate con Matrix. Ma a me piaceva pure andare in onda al mattino, uno spazio che sull’ammiraglia Mediaset andava riempito, tanto che ora ci provano con Mattino 5, il contenitore affidato a Barbara D’Urso».

Insomma, nonostante tutto, alla tv generalista non rinuncia...
«Veramente il mio contratto finisce ad aprile. Anzi termina definitivamente il mio legame con Mediaset iniziato nel lontano 1984. Ovviamente i rapporti sono ottimi e magari il prossimo anno si può pensare ancora a un Costanzo show... e comunque io preferisco dedicare più tempo ad altro».

Infatti, oltre al Parioli e al Brancaccio, è diventato anche direttore artistico del teatro di Latina...
«Sì... ormai dedico la maggior parte delle mie risorse al teatro: direi il settanta per cento del mio tempo, solo il trenta alla Tv».

E c’è pure

la radio..
«Anche su Radiouno ricomincio lunedì, un mezzo che dà possibilità di creare maggiore della Tv».

Che le manca ancora da fare?
«Interpretare Nero Wolfe al posto di Buazzelli».

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