Il credito agevolato? Solo ai grandi

Più grande sei, più prestiti agevolati ottieni: per le imprese italiane funziona così, la probabilità di ricevere incentivi pubblici aumenta al crescere delle dimensioni. È quanto emerge da uno studio condotto da tre economisti della Banca d’Italia (Diego Caprara, Amanda Carmignani e Alessio d’Ignazio).
La ricerca, che prende in considerazione un periodo di 10 anni, dal 1998 al 2007, traccia l’identikit dell’azienda «agevolata»: «L’ammontare delle risorse pubbliche - si legge - è stato indirizzato prevalentemente verso le imprese che risiedono nelle Regioni a statuto speciale, le aziende di maggiore dimensione, quelle dell’industria in senso stretto e le società di capitali». L’indagine rileva come ci sia un legame particolare tra incentivi pubblici e industria: il settore ha beneficiato di circa il 60% dell’intero flusso di prestiti agevolati. L’altro legame riguarda incentivi pubblici e realtà produttive che sorgono nelle regioni del Nord, specialmente quelle a statuto speciale, come Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige.
Basti pensare che nel 2007 ben il 74,5% delle aziende beneficiarie è risultato al Nord. Una percentuale che nell’arco del decennio è andata crescendo, infatti nel 1998 la quota si fermava al 56%.
Proprio nei giorni scorsi la Banca d’Italia aveva lanciato l’allarme su una nuova frenata dei flussi di credito bancario. Si è accentuata ulteriormente - sottolineava l’istituto nel proprio bollettino economico - la frenata dei prestiti bancari, nonostante una graduale attenuazione della restrizione dell’offerta di credito».
«A novembre il tasso di crescita sui dodici mesi del credito bancario al settore privato non finanziario» è stato dell’1%, contro il 2,1% di agosto.

La contrazione sui tre mesi (-1,3% su base annua, da 0,2% in agosto, al netto della stagionalità) riflette principalmente quella dei prestiti alle imprese, mentre l’espansione congiunturale dei finanziamenti alle famiglie si mantiene positiva.

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