Cè chi dice no. È già numeroso, ma è sicuramente destinato a crescere il partito dei contrari allEcopass. Un piccolo esercito pronto a cavalcare la protesta degli automobilisti infuriati. E a organizzare, già il 2 gennaio, clamorose proteste per ostacolare lentrata in vigore di quella che in tanti considerano una tassa. E per di più iniqua. «Abbiamo già raccolto migliaia di firme per abrogarlo», annuncia Carla De Albertis che in odio al ticket ha lasciato la poltrona di assessore e la tessera di An per traslocare nel nuovo partito di Storace. «Noi della Destra - spiega - siamo gli unici ad opporci veramente. E non a chiacchiere. Organizzeremo banchetti negli ingressi in città che finiranno presto nel caos. Questo è un pasticcio, solo unaltra tassa. E non mi si dica che cè di mezzo la salute. Un sacco di soldi dei milanesi buttati via e vigili impiegati in un provvedimento inutile, anziché occuparsi del traffico. La Moratti farebbe meglio a preoccuparsi delle caldaie che sono la principale fonte di inquinamento e di incrementare i mezzi di trasporto». Vie duscita? «Speriamo soltanto che dopo aver verificato il fallimento, si decida al più presto di eliminare questa presa in giro». Sulle barricate anche i Socialisti italiani che hanno già distribuito 10mila volantini. «Solo i primi - spiega Roberto Caputo, prossimo candidato alla presidenza della Provincia -. Ma altri ne stiamo stampando. Porteremo al sindaco Moratti una petizione popolare per chiederle di ripensarci». Il motivo? «Sarà un disastro. E dal 2 gennaio potrebbero verificarsi incidenti. Una tassa contro i poveri che accenderà conflitti di tanti tipi, tra ricchi e poveri, tra chi abita in centro e chi fuori, tra chi in città e chi in provincia, tra chi usa la macchina per divertirsi e chi per lavoro. Quando toccheremo con mano lentità del disastro sarà difficile contenere una protesta che si allargherà a macchia dolio. Inoltre far coincidere lintroduzione del ticket con il cambiamento della circolazione stradale sarà un ulteriore motivo di caos».
Va giù duro anche Filippo Penati che non esita a parlare di provvedimento «dirigista e vessatorio». «Si sta creando un grande allarme - attacca il presidente della Provincia -. I cittadini saranno costretti anche ad un sacrificio economico per un provvedimento che avrà un impatto modesto. Sarebbe stato più efficace spegnere i riscaldamenti cinque minuti prima ogni giorno». E quindi? Tre mesi di sperimentazione e poi, se i risultati non si vedranno, si torni alla libera circolazione. Assolutamente contrario anche lex assessore della giunta Albertini, Giovanni Bozzetti. Oggi un eretico sui banchi di An, anche se i colonnelli Ignazio La Russa e Massimo Corsaro non hanno mai nascosto la loro contrarietà allecotassa. «Così - la stilettata di Bozzetti - passa il principio che chi può pagare può anche inquinare. Se ho i soldi posso arrivare in piazza Duomo con il trattore. Assurdo. Anche perché in molti, invece, non hanno la possibilità di cambiare la vecchia auto. E nemmeno lalternativa dei mezzi pubblici. Potenziati, forse, in città. Ma non nei collegamenti con lhinterland. E poi non ci sono parcheggi dinterscambio, 18mila posti sono assolutamente insufficienti.
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