Il primo forte segnale su come Fiat e Chrysler viaggeranno su due strade parallele è arrivato allavvio dellInvestor Day. Sergio Marchionne, infatti, ai dati trimestrali del Lingotto e alle stime per il 2010, ha subito fatto seguire quelli dellazienda Usa. «La partnership con Chrysler - ha puntualizzato - è un passo fondamentale per il futuro di Fiat: ci permette di raggiungere unadeguata massa critica per ottenere grandi economie di scala, aumentare i volumi associati alle singole piattaforme, sfruttare ogni possibile sinergia ed estendere la presenza». E per infondere fiducia e tranquillizzare soprattutto gli investitori dOltreoceano, Marchionne ha sottolineato che «tutti hanno dovuto riconoscere che i nostri obiettivi sono stati raggiunti, se non superati, dal 2004 alla fine del 2008, grazie a un team determinato, che ha affrontato la concorrenza globale come una sfida e non come una minaccia». Commentando i dati del primo trimestre, il top manager ha messo laccento sui costi sotto controllo e la liquidità «che resta forte, mentre Iveco ha registrato una ripresa, nonostante le difficoltà del mercato». Quanto al risultato netto, «siamo arrivati quasi al break-even».
Nel dettaglio, il Lingotto ha realizzato una perdita netta di 21 milioni e un utile della gestione ordinaria per 352 milioni (nello stesso periodo del 2009 la perdita netta ammontava a 411 milioni e la gestione ordinaria era negativa per 48 milioni). Il fatturato si attesta a 12,9 miliardi (+14,7%). LAuto ha segnato ricavi per 6,8 miliardi (+22,1%); includendo anche Maserati e Ferrari il giro daffari sale a 7,3 miliardi (+20%). Lutile della gestione ordinaria di Fiat Group Automobiles è stato di 153 milioni (196 comprese Maserati e Ferrari) da una perdita di 30 milioni. Lindebitamento netto industriale è pari a 4,7 miliardi (+0,3 miliardi da fine 2009). La liquidità a 11,2 miliardi dai 12,4 al 31 dicembre scorso.
Il Lingotto ha quindi confermato gli obiettivi 2010: ricavi superiori a 50 miliardi, gestione ordinaria tra 1,1 e 1,2 miliardi, risultato netto vicino al break-even e indebitamento netto industriale oltre 5 miliardi. Per gli investimenti è atteso un aumento generale del 30-35%. Sempre nel trimestre, gli addetti Fiat nel mondo sono aumentati del 3%, mentre in Italia sono stati raggiunti accordi per circa mille tagli che coinvolgono dipendenti vicini alla pensione. Su Chrysler, infine, Marchionne ha presentato dati che testimoniano «quanto lazienda sia migliorata in modo deciso e, dunque, pronta a raggiungere gli obiettivi 2010».
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