Gianni Clerici
Il polmone è un organo fondamentale del nostro corpo: ci permette infatti di respirare. È un organo delicatissimo. Ogni patologia che lo coinvolge presenta quindi alti rischi. La più grave è certamente il carcinoma (a piccole o grandi cellule) più frequente nel sesso maschile (rappresenta la neoplasia prima in ordine di frequenza nel maschio) in particolare tra i cinquanta e i sessantacinque anni. Colpisce prevalentemente i fumatori ed i soggetti esposti a radiazioni.
Una tosse persistente, difficoltà di respirare, presenza di sangue nellescreato, sono i sintomi che facilitano la diagnosi. Purtroppo, però, tale diagnosi viene posta - il più delle volte - quando la malattia è già avanzata. Anche per questo, il carcinoma polmonare è ad elevata mortalità .
LEmea, che è lente di controllo europeo per i farmaci ha approvato nei giorni scorsi un nuovo farmaco (nome chimico: topotecan) che viene impiegato nel trattamento delle recidive di carcinoma polmonare a piccole cellule (microcitoma), patologia che in Europa rappresenta il 16 per cento dei tumori del polmone ma provoca ogni anno quarantamila morti. Il decorso «naturale» del microcitoma polmonare non trattato prevede una sopravvivenza di tre-quattro mesi.
La nuova indicazione approvata dallEmea è principalmente basata su tre studi di fase terza. Il primo di questi studi ha messo a confronto lazione di topotecan con quella della terapia-standard (ciclofosfamide, doxorubicina, vincristina). Non sono emerse differenze rilevanti. Il secondo studio ha paragonato la sicurezza e lefficacia del nuovo farmaco per via orale e per via iniettiva. Le differenze sono minime.
È risultato invece decisivo il terzo studio, che riguardava specificamente i tempi di sopravvivenza.
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