Gian Marco Chiocci - Massimo Malpica
Lo scorso anno a Napoli era arrivato in una procura per l’occasione blindata e «depurata» dai giornalisti, roba da incidente diplomatico. Antonio Di Pietro fiutò l’autogol, e lasciando la procura dopo aver incontrato i pm partenopei che gli avevano indagato il figlio, Cristiano, scelse di fermarsi a chiacchierare di fronte a taccuini e telecamere. Ieri, nella sede romana del Ros a Ponte Salario, dove sono scesi per interrogarlo come persona informata dei fatti i pm perugini Sergio Sottani e Alessia Tavarnesi, Tonino è invece scivolato via da un’uscita laterale, eludendo i cronisti che l’avevano aspettato per ore. Era entrato poco dopo le 17, ed è rimasto con i magistrati umbri per circa tre ore e mezza. La delusione è stata enorme per chi si aspettava chiarimenti, spiegazioni, delucidazioni su tutta una serie di questioni che hanno tenuto banco negli ultimi tempi.
Nessuna dichiarazione dal leader Idv, muti anche i due pm, che sarebbero però ripartiti per Perugia «soddisfatti» per l’esito dell’interrogatorio, il secondo sostenuto da Di Pietro nell’ambito dell’inchiesta sui grandi eventi: era già stato sentito il 17 maggio a Firenze, allorché Di Pietro giurò di essersi presentato spontaneamente quand’invece era stato convocato come persone informata sui fatti.
Quanto verbalizzato ieri dovrebbe dunque essere utile all’indagine, e i due magistrati avrebbero avuto alcuni dei riscontri che cercavano. Sarebbero emerse novità rilevanti sul coinvolgimento dell’ex presidente del Consiglio superiore dei lavori pubblici, e protagonista dell’inchiesta sulla «cricca», Angelo Balducci, uno dei «temi caldi» trattati nel lungo faccia a faccia. A Firenze Di Pietro non aveva approfondito il capitolo del super-burocrate, ma i rapporti tra l’ex ministro e il dirigente delle Infrastrutture erano tornati d’attualità dopo le dichiarazioni dell’architetto di Anemone, Angelo Zampolini. Il quale aveva dichiarato che Di Pietro avrebbe ottenuto in affitto due immobili di proprietà di Propaganda Fide proprio grazie all’intercessione di Balducci, che della congregazione era consultore e gran dispensatore di alloggi per vip e potenti.
E sempre a Balducci si sarebbe rivolto il politico dell’Idv, stando al racconto fatto da Zampolini ai magistrati, per ottenere entrature negli ambienti del Vaticano. Dopo aver smentito l’architetto a mezzo stampa, Di Pietro avrebbe replicato con le toghe, consegnando un bel po’ di carte per confutare punto per punto le affermazioni di Zampolini e ribadire la trasparenza di quegli affitti, con argomenti che i pm avrebbero trovato sufficienti: «Quanto detto da Zampolini sulle case non corrisponde alla realtà».
L’ex pm avrebbe, tra l’altro, tenuto a rimarcare la sua estraneità rispetto alle «liste» dell’imprenditore Diego Anemone diffuse nelle ultime settimane, liste dove per l’appunto risultava uno degli appartamenti incriminati: quello di via Quattro Fontane, alle spalle del Quirinale. Dal tema delle case direttamente riferibili a Di Pietro, argomento che avrebbe a lungo tenuto banco nel corso dell’interrogatorio, si sarebbe poi scivolati più in generale sul ruolo che Balducci, alto dirigente del ministero delle Infrastrutture, aveva nella gestione degli immobili della congregazione di Propaganda Fide.
Nelle tre ore e mezza si è parlato anche di Claudio Rinaldi, commissario straordinario per il grande evento dei mondiali di nuoto, del quale Di Pietro aveva discusso più diffusamente, ma in termini pare non troppo lusinghieri, nell’interrogatorio fiorentino. I due pm sono tornati a domandare al leader dell’Italia dei valori anche di Achille Toro, prima «collega» in magistratura, poi capo di gabinetto del ministro dei Trasporti Alessandro Bianchi.
Sottani e Tavarnesi avrebbero tra l’altro chiesto se la scelta di un magistrato come capo di gabinetto fosse ortodossa, e sul punto Di Pietro avrebbe escluso l’anomalia della nomina, ricordando di aver anche lui, da capo del dicastero, chiamato a collaborare suoi ex colleghi in toga.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.