Crisi, il 70% delle famiglie italiane si sente povero

Secondo il rapporto Isae sulla "povertà soggettiva" il fenomeno colpisce soprattutto le famiglie a basso reddito. Per la prima volta in 5 anni c’è però una leggera diminuzione del tasso di incidenza di povertà

Crisi, il 70% delle famiglie 
italiane si sente povero

Roma - Il 70% delle famiglie italiane si sente povero. A evidenziarlo è il rapporto Isae sulla "povertà soggettiva" secondo cui il fenomeno colpisce soprattutto le famiglie a basso reddito, single, disoccupati e residenti al Sud. E se per la prima volta in cinque anni c’è una leggera diminuzione del tasso di incidenza di povertà, che nella precedente rilevazione era attestato al 74%, le categorie più deboli non variano la loro percezione.

La povertà soggettiva Scende la soglia di povertà soggettiva: nell’ultimo periodo di rilevazione, compreso tra luglio 2007 e giugno 2008, è a poco più di 1.300 euro mensili per le persone sole, a 1.800 euro per le coppie e a 2.700 euro per i nuclei numerosi, quelli con almeno cinque componenti. Numeri ben lontani da quelli sulla povertà relativa dell’Istat che per il 2006 indicano una soglia di 582 per un single e un’incidenza dell’11,1%.

Il divario territoriale Malgrado la tendenza all’omogeneizzazione della soglia di povertà, resta una forte differenziazione territoriale degli indicatori di diffusione. Il Nord Est torna ad essere l’area con incidenza di povertà soggettiva più contenuta (64%): l’area ha fatto registrare il maggior decremento rispetto al periodo precedente (6,5 punti percentuali). Anche Nord Ovest e Centro presentano tassi inferiori rispetto alla media nazionale. Di contro, la percezione del disagio è molto più diffusa al Sud e nelle Isole (rispettivamente pari al 77 e all’80%), dove l’incidenza diminuisce in maniera molto più contenuta (2% in meno al Sud) o non diminuisce affatto (circa mezzo punto percentuale in più nelle Isole). Le effettive difficoltà che si trovano a fronteggiare le famiglie che si sentono povere riguardano soprattutto, fa notare l’Isae, l’acquisto di generi alimentari. Tra le famiglie non povere si tratta di un valore (5,4%) inferiore ai massimi fatti registrare in passato, mentre tra le famiglie che dichiarano un reddito non adeguato, una su quattro (il 23,4%) afferma di aver avuto problemi nel fare la spesa.

La quasi totalità di chi ha dichiarato difficoltà nelle spese alimentari ammette di aver modificato le sue abitudini di consumo, ad esempio rinunciando a beni alimentari più costosi, o facendo ricorso agli hard discount e agli sconti promozionali. In forte aumento anche le difficoltà per il pagamento delle più comuni utenze domestiche e nel sostenere spese mediche per sè o per la famiglia.

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