Ferruccio Gattuso
Il filosofo Schopenhauer, con rassegnata disperazione, diceva che la vita oscilla tra dolore e noia, qualcun altro di meno illustre la vedeva come un mesto bilancio tra rimpianti e rimorsi. Per tutti, comunque, una bella fatica. Sandro Mayer, giornalista e scrittore, dimostra di avere più o meno la stessa opinione a proposito del viaggio umano chiamato vita: con la differenza, non marginale, di poter confidare sul potere taumaturgico dell'ironia.
La sua commedia Bivio d'amore - dal 18 al 30 ottobre al Teatro Nuovo, per la regia di Luigi Tani - è un racconto a cavallo del tempo e delle generazioni, intinto nell'amarezza e nell'ironia, con un proposito ammonitore di fondo: è giusto sacrificare per intero la propria felicità a favore dei figli? Quando la generosità cede il passo allingiusto sacrificio di se stessi? La risposta risuonerà nellanimo di ciascun spettatore comodamente seduto in platea, ma il quartetto protagonista della pièce - Patrizia Pellegrino, Deborah Caprioglio, Gaetano Aronica e Alessio Di Clemente - proverà a dire la sua, mettendo in scena una storia dallintreccio in stile «soap opera». A fronteggiarsi, sulla scena, due matrimoni: quello tra Leonardo (Di Clemente) e Isabella (Pellegrino) e quello tra Renato (Aronica) e Laura (Caprioglio). Due rapporti stanchi che un giorno si incrociano e, in un curioso bivio geografico e temporale (una vacanza in montagna), si concedono al tradimento: un imprevisto e non detto scambio di coppia che verrà ammesso solo 8 anni dopo.
La rivelazione viene dalla bocca di Isabella, decisa a togliere il velo dellipocrisia e ricominciare una vita. Scambiarsi consorte e appartamenti? È una soluzione possibile, ma a questo punto è il destino a mettersi di traverso: da Londra, dove vivono e studiano i figli delle due coppie, giungono notizie inaspettate e dolorose: Marcella, figlia di Renato e Laura, è molto malata, Luca, figlio di Leonardo e Isabella, è stato arrestato per droga. Un altro bivio, altre scelte, e da come i quattro protagonisti reagiscono nasce la domanda cruciale: che fare della propria vita? Laura si sacrifica per la figlia, Isabella reagisce e lotta con tutte le forze per non immolarsi alle sterzate del destino.
Due donne diverse, una «singolar tenzone» in rosa che è la carta vincente di una commedia di successo presto destinata anche al cinema. A rivelarlo è Patrizia Pellegrino, protagonista e produttrice esecutiva: «Arriverà nelle sale alle porte dell'estate. È una storia che ha avuto successo in tuttItalia. Certo, per i suoi intrecci sentimentali ha sfidato alcune convinzioni borghesi: al Sud il mio personaggio, una donna che rifiuta i compromessi e cerca una vita nuova, ha trovato qualche ostilità, che però è stata smontata dallironia che fa parte del suo carattere. Isabella è un ruolo che sento moltissimo, avendo avuto io esperienze analoghe, la rottura di un matrimonio, i figli e la determinazione a ritrovare la felicità».
Di tutt'altra pasta Laura, il personaggio interpretato dalla Caprioglio: «Un ruolo che mi ha affascinato - spiega lattrice, attesa a novembre nella fiction di Raiuno Provaci ancora Prof - proprio perché complesso. Di Laura amo la generosità e l'altruismo, il suo istinto materno. Una bella sfida per me, che non sono mamma».
La sfida tra Laura e Isabella è, a voler vedere, anche quella non detta tra due attrici ben note in tv: forse, un giorno, compagne di reality show? Risposta diversa ma analoga: «Non è roba per me - taglia corto la Caprioglio - mi diverto a vederli, ma non sono fatta per sostenere quelle sfide, sono riservata e timorosa».
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