Crisi, Tremonti: "Tornante della storia" Ue promuove l'Italia: giusta direzione

Il ministro dell’Economia parlando al forum dell’Ocse: "Siamo a un tornante della Storia, non siamo in una congiuntura economica". Il presidente della Camera sulla manovra: "Non solo intervetnti congiunturali ma anche politiche di sostegno pubblico della crescita economica". Standard & Poor’s promuove i tagli. Istat: "Finanziaria necessaria per la stabilità". Barroso: "Gli sforzi dell'Italia vanno nella giusta direzione". Ieri il sì del Consiglio dei ministri alla manovra: tutti i tagli e i provvedimenti

Crisi, Tremonti: "Tornante della storia" 
Ue promuove l'Italia: giusta direzione

Roma - "L’intensità del fenomeno che viviamo è storica e ha modificato tutti i paradigmi, dalla politica all’economia. Non siamo dentro una congiuntura ma in un tornante della storia. È difficile da commentare standoci dentro". Lo ha detto il ministro dell’economia, Giulio Tremonti, rispondendo alle domande del pubblico dopo il suo intervento alla sessione d’apertura del Forum Ocse 2010.  "I tentativi fatti per arginare la crisi - ha detto il ministro - sono stati empirici e non basati sull’esperienze precedenti". Per Tremonti in alcune aree sono state decise delle azioni importanti, ad esempio, "la Repubblica popolare cinese ha preso decisioni molto coraggiose e positive". Tremonti ha anche aggiunto che "la crisi del ’29 è stata diversa da quella attuale". Sulla scia della risposta di Tremonti, il segretario generale dell’Ocse Angel Gurria ha detto che il lavoro dell’Ocse è orientato in definitiva alla salvaguardia dei posti di lavoro. "Ieri l’Italia ha fatto una scelta molto chiara, quella di salvaguardare i livelli di stato sociale e di operare forti riduzioni di spesa dei governi centrale, regionale e locale". "È fondamentale - ha sottolineato - salvaguardare la coesione".

Fini: "Non si pensi solo ai tagli ma anche alla crescita" "La nostra prima preoccupazione deve essere quella di non ripetere l’errore di interventi congiunturali della riduzione della spesa e di non riproporre politiche di sostegno pubblico della crescita economica che in passato si sono rivelati, lungi dal garantire una ripresa della produzione e della competitività, un fattore distorsivo della nostra economia": lo ha detto il presidente della Camera Gianfranco Fini alla presentazione dl rapporto annuale Istat. Fini non nasconde che stiamo attraversando un "momento di particolare preoccupazione per gli effetti che la crisi globale sta producendo sulle nostre imprese, sui nostri lavoratori e sui nostri giovani, specie quelli in cerca di prima occupazione".

Barroso: "Sforzi dell'Italia nella giusta direzione" Gli sforzi dell’Italia "vanno della buona direzione". Questo il primo commento del presidente della Commissione Ue Josè Manuel Barroso alla manovra economica varata ieri da Roma. Un"’analisi dettaglia" degli interventi decisi, ha poi aggiunto, arriverà però solo più tardi. 

La promozione di Standard & Poor's Le misure contenute nella manovra approvata dal consiglio dei ministri forniscono "sostegno" all’attuale rating italiano da parte di Standard & Poor’s. Lo ha detto Trevor Cullinan, un analista dell’agenzia di rating. Secondo Cullinan "le misure, che mettono le finanze pubbliche su un binario più sostenibile e aiutano a realizzare l’atteso netto calo della spesa primaria in percentuale del Pil, daranno sostegno ai rating della Repubblica italiana" attualmente pari ad A+ con prospettive stabili sul lungo termine.  

Istat: "La manovra è necessaria" La manovra approvata ieri dal Consiglio dei ministri "è necessaria per contenere i rischi di instabilità". Lo ha affermato il presidente dell’Istat, Enrico Giovannini, a margine della presentazione del Rapporto annuale 2009. "Intanto - ha detto rispondendo ai cronisti - attendiamo di vedere i testi che verranno illustrati oggi. Certamente è una manovra necessaria per contenere i rischi di instabilità ma è anche una manovra che cerca di contenere la spesa corrente sperando di lasciare spazio per la spesa per investimenti pubblici di cui certamente il nostro paese ha bisogno". Secondo Giovannini è una manovra "che d’altro lato riesce, speriamo, a tranquillizzare i mercati e quindi a evitare un rischio di rialzo dei tassi di interesse che, chiaramente, nel futuro colpirebbe soprattutto i paesi a più alto debito pubblico come l’Italia". 

Bossi: "Federalismo non è a rischio" "Non si toglie niente alle Regioni ed il federalismo non è a rischio". Lo afferma il ministro delle Riforme Umberto Bossi, conversando con i cronisti alla Camera e rispondendo a chi gli chiede se la manovra economica inciderà negativamente sulle Regioni.

A chi gli chiede però un commento sul rischio che alcune Regioni debbano alzare le tasse per far fronte ai tagli, il Senatur risponde: "Intanto avranno la possibilità di mettere le loro tasse perchè questo prevede la seconda parte del federalismo".

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