Crisi, Ue: tassare banche e finanziarie Tremonti: "Sul debito nostro successo"

I Paesi dell’Ue ipotizzano un "prelievo" sugli istituti finanziari per far sì che contribuiscano al costo della crisi. Merkel: "Tassare chi ha messo a rischio il mercato". E Bruxelles "Stati pronti a nuovi tagli". Tremonti: "Berlusconi ha ottenuto un successo straordinario, ora l’Ue considera il debito pubblico nella sua dinamica e nella sua stabilità complessiva"

Crisi, Ue: tassare banche e finanziarie 
Tremonti: "Sul debito nostro successo"

Bruxelles - I Paesi dell’Unione europea dovrebbero introdurre un "prelievo" sugli istituti finanziari per far sì che contribuiscano al costo della crisi. Questa la "necessità su cui il Consiglio europeo concorda secondo quanto si legge nella bozza di conclusioni che sarà discussa questa mattina dai capi di Stato e di governo dei 27. "Bisogna tassare chi ha messo a rischio il mercato", ha detto la cancelliera tedesca, Angela Merkel, sostenendo "l’idea sia una tassa sulle banche sia di una tassa sulle transazioni finanziarie". Il ministro dell'economia Giulio Tremonti è particolarmente soddisfatto per il risultato raggiunto, che considera un successo dell'Italia e, in particolare, del premier Berlusconi.

Tremonti: successo di Berlusconi Al Consiglio europeo di Bruxelles il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha ottenuto uno "straordinario successo" nella nuova considerazione comunitaria del debito pubblico che avverrà tenendo conto della sua dinamica e della sua sostenibilità complessiva, cioè anche del debito privato. Lo ha detto il ministro dell’Economia Giulio Tremonti a margine di un convegno all’Accademia dei Lincei. Da Bruxelles il presidente del Consiglio Ue Herman Van Rompuy ha precisato che la nuova valutazione di sostenibilità del debito terrà conto anche del "debito privato". "Berlusconi ha ottenuto un successo straordinario, ora l’Unione europea considera il debito pubblico nella sua dinamica e nella sua stabilità complessiva", ha detto Tremonti. Il ministro del Tesoro ha aggiunto che quella raggiunta oggi a Bruxelles "è un importante riconoscimento per Berlusconi e per il governo italiano e soprattutto mette l’Italia nella giusta posizione in Europa. Abbiamo ereditato un grande debito ma guardando avanti la dinamica di crescita è più lenta di altri Paesi".

Rafforzamento patto stabilità "Abbiamo una grande ricchezza delle famiglie, poco debito nelle imprese e un sistema pensionistico molto stabile. Nell’insieme il sistema è molto sostenibile, se fosse stato diverso saremmo stati penalizzati. E’ un vertice chiuso molto bene, siamo in pista ed abbiamo il biglietto che ci compete", ha aggiunto Tremonti. Secondo una fonte della delegazione italiana al vertice Ue, nelle conclusioni della riunione, nel capitolo dedicato al rafforzamento del patto di stabilità, che continua a considera come criterio solo il debito pubblico, c’è scritto che nel valutarlo bisogna dare più attenzione "ai livelli di debito, all’evoluzione del debito e alla sostenibilità complessiva". La stessa fonte ha detto che l’Italia sarebbe poi contraria a introdurre in Europa una tassa sulle banche per finanziare un fondo di emergenza se questa ipotesi non ricevesse il pieno supporto del G20.  

La proposta di Bruxelles Il prelievo sulle banche, si sottolinea nella bozza di conclusioni, dovrebbe comunque essere parte di un quadro "credibile". Per i 27 occorre quindi portare avanti con "urgenza" la valutazione sulle caratteristiche del prelievo e le questioni relative a "condizioni di parità" nella sua applicazione. Il vertice chiede quindi a Consiglio e Commissione di portare avanti i necessari approfondimenti e riferire nuovamente in materia al vertice che si terrà il prossimo ottobre. Tra le riforme strutturali per la ripresa della crescita e dell’occupazione la Bce reputa invece "importante l’adeguata ristrutturazione del settore bancario". Situazioni patrimoniali sane, un’efficace gestione del rischio, prosegue la banca centrale, e "l’adozione di modelli imprenditoriali solidi e trasparenti sono indispensabili per potenziare la capacità di tenuta delle banche agli shock e assicurare un adeguato accesso ai finanziamenti, gettando le basi per la crescita sostenibile, la creazione di posti di lavoro e la stabilità finanziaria". La Bce afferma poi che "non si possono escludere ulteriori aggiustamenti" nei bilanci delle banche e che queste "devono dimostrarsi capaci di incrementare la disponibilità di credito al settore non finanziario quando aumenterà la domanda". "Per raccogliere tale sfida - suggerisce la Bce - le banche dovrebbero rafforzare ulteriormente la propria componente patrimoniale e ove necessario dovrebbero sfruttare appieno le misure di sostegno pubblico a favore della ricapitalizzazione".

Nuovi tagli alle spese "Tutti gli Stati membri sono pronti, se necessario, a prendere misure aggiuntive per accelerare il risanamento di bilancio", si legge nel progetto di conclusioni del Consiglio Ue, nel quale si ricorda come "vari Stati membri hanno di recente rafforzato e concentrato nella parte iniziale il risanamento dei conti pubblici". Nella bozza si legge ancora come nel mettere a punto nuove manovre "la priorità dovrebbe essere data a strategie di risanamento dei conti pubblici favorevoli alla crescita e imperniate soprattutto sul contenimento della spesa. Il miglioramento del potenziale di crescita dovrebbe essere considerato fondamentale per agevolare il risanamento dei conti pubblici nel lungo termine".

Disoccupazione ai massimi dal 1998 Le prospettive del mercato del lavoro nell’area euro sono "migliorate" dai minimi toccati nei mesi scorsi, ma la Banca centrale europea avverte che sono possibili "ulteriori, seppur moderati aumenti della disoccupazione nei mesi a venire". Ad aprile il tasso di disoccupazione medio dell’area ha segnato un nuovo massimo al 10,1 per cento, il livello più elevato dal 1998, rileva l’iostituzone monetari nel suo ultimo bollettino mensile. E in un riquadro di analisi pubblicato oggi, la Bce avverte che oltre al calo della domanda di lavoro da parte delle aziende, si rischia di assistere anche cali della stessa ricerca (offerta, in gergo tecnico) di lavoro da parte della popolazione attiva. Tanto che dall’inizio della crisi "la partecipazione ha registrato una chiara stagnazione".

Secondo la Bce "è cruciale evitare una situazione in cui parte del calo della crescita dell’offerta di lavoro", ossia la ricerca di un impiego "diventi più duratura". Perché questo fattore rappresenta una componente "fondamentale" del potenziale di crescita di un sistema economico.

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