È ancora una volta emergenza neve su Milano ma anche in tutta la Provincia. Il freddo che insiste sul capoluogo lombardo ha indotto lassessorato ai Servizi sociali del Comune ad estendere alle prossime notti lapertura dei tre «Punti Caldi» allestiti per i clochard.
Tra questi, anche la struttura gestita dal Comitato Provinciale di Milano della Croce Rossa che dal 20 gennaio in poi è aperta nel piazzale antistante il cimitero Monumentale, che nelle ultime due settimane ha dato assistenza a oltre trecento senzatetto. In particolare, la tensostruttura riscaldata e presidiata da quattro volontari (tra di loro una infermiera volontaria, un soccorritore qualificato e un operatore de «La Cri per i clochard, il progetto che tutte le sere dellanno assiste migliaia di senzatetto milanesi con cinque unità di strada) ha accolto nelle tredici notti di apertura del servizio, più di 305 senzatetto rifocillandoli con bevande calde e generi di conforto.
Di questi, 230 hanno trascorso nella tenda tutta la notte mentre due persone con problemi di salute, sono state prontamente portate allospedale in ambulanza dai volontari della Croce Rossa. Sempre a Milano nella notte tra il 29 e il 30 di gennaio anche un intero nucleo famigliare composto da un uomo una donna e un bambino di 16 mesi si è rivolto al Punto caldo della Croce Rossa passando lintera notte nella struttura».
«Il freddo e la neve - commenta Alberto Bruno, presidente della Croce Rossa provinciale di Milano - praticamente non danno tregua: ma il Comitato provinciale della Croce Rossa, come sempre, scende in campo mettendo a disposizione le proprie risorse per uscire dalla situazione di emergenza non solo nellambito dellassistenza ai clochard milanesi ma anche nellassistenza agli automobilisti della Milano-Lecco, bloccati da diverse ore a causa della neve».
Oltre allazione del Comitato provinciale della Cri, in campo ogni notte ci sono i volontari dei City angels che vanno a dare una mano ai barboni di fronte alla stazione Centrale, che offrono bevande calde a chi passa la notte alladdiaccio. E poi cè lo staff dei dormitori che dà riparo ai senza tetto.
In questo modo si cerca di ridurre al minimo il numero delle morti a causa di assideramento. In questo inverno, particolarmente gelido, le morti per congelamento sono già state sette.
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