La Croce rossa: stanno bene gli ostaggi rapiti nelle Filippine

Contatti telefonici con i tre funzionari sequestrati dal gruppo islamico di Abu SayYaf: tra loro c'è l'italiano Eugenio Vagni. Il portavoce del Cicr: le loro condizioni di salute sono buone 

La Croce Rossa è in contatto telefonico con i tre funzionari sequestrati nelle Filippine, tra cui l’italiano Eugenio Vagni: lo ha sottolineato il portavoce del Cicr (il Comitato internazionale della Croce Rossa), Carla Haddam Mardini, precisando che le loro «condizioni di salute sono buone».

Il primo contatto telefonico è avvenuto venerdì scorso mentre oggi ne è seguito un altro, ha detto la stessa fonte spiegando che però ancora non ci sono contatti con i rapitori nè indicazioni sulla loro identità. La Croce Rossa avrebbe inoltre smentito le notizie secondo le quali ci sarebbe stata la richiesta di un riscatto di 5 milioni di dollari per la liberazione degli ostaggi. La pista principale su cui continua a lavorare la Polizia locale è quella del movimento Abu Sayyaf, accusato di avere collegamenti con Al Qaida, anche se altre fonti locali non escluderebbero ipotesi diverse.

I tre funzionari della Croce Rossa internazionale - oltre all’italiano Vagni, sono

nelle mani dei rapitori lo svizzero Nicolas Notter e la filippina Mary-Jean Lacaba - sono stati vittime di un agguato giovedì scorso, all’uscita di una visita di una prigione nell’isola di Jolo, nel sud delle Filippine.

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