Crolla il mercato auto In Europa cede il 9,5%

Dopo il buon progresso di febbraio il settore a marzo ha subito una brusca frenata. Ancora più accentuato il tonfo dell’Italia che cede il 18,8%

Crolla il mercato auto 
In Europa cede il 9,5%

Roma - Dopo il buon progresso di febbraio (+8,7%) il mercato europeo dell’auto a marzo ha subito una brusca frenata. Secondo i dati diffusi dall’Acea, il mese scorso nell’Ue allargata a 27 Paesi più Efta sono state immatricolate 1.654.214 di nuove autovetture, in flessione del 9,5% rispetto a 1.827.128 registrato a marzo del 2007. Ancora più accentuato il tonfo dell’Italia (-18,8%) dove si sono immatricolate 212.326 unità. Nel cumulato dei primi tre mesi la flessione del mercato europeo si riduce all’1,7% (a 4.153.822 unità) e quella dell’Italia al 10% (a 663.532 unità).

Il crollo delle immatricolazioni "Sulla caduta delle immatricolazioni a marzo - precisa l’Acea - hanno pesato il contesto di incertezza economica generato dalla crisi finanziaria statunitense e le festività di Pasqua, celebrate nel mese di marzo, che hanno tolto nella maggior parte dei paesi europei due giorni lavorativi rispetto al 2007". L’Europa occidentale (Ue a 15 ed Efta), dopo l’aumento del 7,7% registrato in febbraio, segna un ribasso del 10,2%, mentre i nuovi Stati aderenti all’Unione, dopo il boom del mese scorso (+20,5%) mantengono il segno positivo ma solo del 3,5%.

I principali mercati in crisi Tra i mercati principali, oltre all’Italia, da segnalare i netti cali di Spagna (-28,2%), Germania (-14,4%) e quello invece molto lieve della Francia (-0,5%). In controtendenza il Regno Unito (+0,5%). Per quanto riguarda l’andamento nei primi tre mesi dell’anno, oltre all’ Italia hanno un trend negativo anche la Spagna (-15,3%) e il Regno Unito (-0,7%) mentre è positivo il dato della Germania (+2,6%) e della Francia (+1,3%).

Tra i nuovi Paesi aderenti alla Ue, sette registrano in marzo un rialzo delle immatricolazioni, che è particolarmente significativo in Lituania (+43,2%) e Bulgaria (+40,7%). Solo Lettonia (-32,3%), Ungheria (-11,5%) ed Estonia (-11,3%) segnano un ribasso.

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