Crolla zattera di un ristorante un disperso nelle acque del Po

CremonaAvrebbe dovuto essere una giornata in spensieratezza dopo tanto lavoro. Un pranzo tra dipendenti della stessa azienda sul Po si è trasformato, invece, in tragedia. È accaduto tutto in pochi minuti, ieri appena dopo le 16.30 a Casalmaggiore, in località Lido Po. Una chiatta sul fiume ha ceduto, sette persone sono precipitate nel Po, una rimane dispersa. Come hanno potuto ricostruire le forze dell'ordine, il raduno avviene tra una quindicina di persone tra dipendenti della Vorwerk Folletto e alcuni familiari all'interno del ristorante mobile, costruito su una chiatta agganciata a riva sulla sponda lombarda del corso d'acqua, denominato «Chilometro 415».
Il locale è stato inaugurato poco più di un anno fa e ospita spesso incontri di compagnie numerose, anche per cresime e comunioni, vista la posizione suggestiva, l'originalità dell'idea. Sono le 13 quando la comitiva arriva. Il pranzo dura tre ore. Poi giunge il momento di congedarsi. I primi saluti e, a poco a poco, tutti si spostano sul lato anteriore della barca sulla quale c'è il ristorante voluto da un ex falegname. Annessa alla chiatta del ristorante c'è un'altra chiatta. Ma va ancora collaudata. Tanto che il proprietario, a quanto risulta, avrebbe messo un nastro con tanto di catenella a divieto di ingresso proprio per evitare che qualcuno decidesse di salirvi. Particolare, questo, di cui i carabinieri di zona tenteranno oggi di stabilire la veridicità, come spiega il capitano dei carabinieri di Casalmaggiore Luigi Regni, sempre che sia loro possibile, visto che questa seconda chiatta si è inabissata.
È proprio su questa seconda chiatta che i dipendenti della Folletto decidono di salire. Per fare una foto di gruppo, come racconteranno, dopo i fatti, agli inquirenti. Per suggellare, dopo tanti sacrifici e impegno, quel momento felice tutti insieme. Ma, mentre sta salendo la settima persone, la zattera si sbilancia e cola a picco mentre chi è già sopra precipita nelle acque gelide. Scene di panico, urla, qualcuno tenta di aggrapparsi a rami ma la corrente è fortissima in quel tratto in cui il Po fa una curva di 90 gradi. È quasi miracoloso che quasi tutti ce fa facciano a tornare a riva perchè dopo un pranzo luculliano riescono, tra l'altro, a muoversi, a nuotare a fatica. Ma uno di loro non ce la fa. G.A. 47 anni, trentino, viene inghiottito dalle acque sotto gli occhi della moglie. Si mobilitano i vigili del fuoco in tre squadre, tra soccorritori acquatici e sommozzatori. Da Cremona e da Viadana.
Nel frattempo via vai di ambulanze sul posto per soccorrere i due feriti lievi tra quelli che si sono salvati e per vedere se va tutto bene in chi non ha rimediato escoriazioni ma esce dall'esperienza comprensibilmente in stato di choc. Niente elicotteri né dalla Lombardia né dall'Emilia per il disperso: perché è troppo buio e i permessi non arrivano. Alle 18.20 vengono sospese le ricerche. «Il Po è implacabile» dice la gente del posto. Che non dimentica che solo 2 anni fa Giuseppe Stabili, caduto da una barca proprio in quel tratto, fu trovato solo un anno e mezzo dopo alla foce di Porto Tolle, a 350 chilometri di distanza da Casalmaggiore.

Per ora, come spiega il capitano Regni «non ci sono indagati anche perché sarà nella giornata di domani (oggi, ndr) che riusciremo ad acquisire tutti i dati della tragedia e poi, eventualmente, a identificare eventuali responsabili». Intanto, sui fatti, sta lavorando il magistrato di turno, il pm Cinzia Piccioni della procura di Cremona.

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