Roma

Crollo del Pdl, ma Bonino non sfonda

«Non c’è stato il temporale che mi aspettavo, ma il dato più interessante è che senza il simbolo del Pdl nella provincia di Roma si è passati da un 20,7% a un 33,4% di indecisi, segno di una destabilizzazione dell’elettorato». Questo il commento che Luigi Crespi offre sui risultati da lui stesso raccolti per il quinto sondaggio commissionato dall’agenzia Omniroma. Le intenzioni di voto sono state raccolte lunedì e ieri. Una rilevazione che tiene conto quindi della clamorosa esclusione della lista del Pdl nella provincia di Roma. Ed è da questo dato che nasce il forte aumento degli indecisi (passano dal 20,7 % del 23 febbraio al 33,4% di oggi). Come a dire: tanti elettori del Pdl si trovano spiazzati dalla cronaca degli ultimi giorni e vanno così a ingrossare le fila dei dubbiosi. I dati ci dicono anche che il divario tra Bonino e Polverini resta minimo e che le notizie delle ultime 48 ore non hanno spostato poi di molto gli equilibri nei dati raccolti dai due candidati maggiori. Il segretario nazionale dell’Ugl aveva effettuato il sorpasso sulla rivale lo scorso 23 febbraio raccogliendo il 40% delle intenzioni di voto. Ora si deve fermare al 38% mentre l’esponente radicale resta stabile al 39. Come a dire: la campagna elettorale della Bonino in questi dieci giorni non ha «arruolato» nuovi elettori, mentre è la cronaca ad aver sicuramente «scippato» due punti di percentuale alla Polverini. «Per quanto riguarda i partiti - continua Crespi - a caldo è accaduto che la grande maggioranza dell’elettorato si è mosso verso la lista civica Polverini. Ma a freddo, ossia quando la gente avrà ben capito che non si potrà votare Pdl a Roma, gli effetti molto positivi cadranno sulla Destra di Storace, che sarà il grande beneficiario di questa situazione». Secondo Crespi, «il Pdl ha gestito tutta la vicenda in maniera maldestra. L’elettorato non ama le coalizioni litigiose. Se nel Pdl non la smettono di litigare rischiano una pesante punizione elettorale». Il Popolo della Libertà passa infatti dal 42% registrato il 23 febbraio al 16,5% di oggi. La Destra cresce: dal 3 al 4,9. La stessa cosa fa l’Udc di Casini (che nel Lazio sostiene il candidato del centro-destra): dal 5,5% al 7,8. Il totale delle preferenze per il centro-destra (che comprende anche la lista civica della Polverini) si attesta quindi al 48,5% perdendo tre punti rispetto all’ultima rilevazione. Dall’altra parte il bottino è piuttosto magro: il Pd passa dal 27,5 al 28% mentre Di Pietro guadagna appena lo 0,1%.

In totale il centro-sinistra riesce a rimanere sotto gli avversarsi (che corrono con handicap) fermandosi al 48,2%.

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