
Nella giornata di ieri, l'indagine di Garlasco ha subito un'accelerazione con l'intervento della procura di Brescia, che ha ordinato la perquisizione a casa di 9 persone, di cui 6 appartenenti alla famiglia di Andrea Sempio, oltre all'ex procuratore Mario Venditti e due carabinieri. Ma nello stesso giorno si è tenuta anche una nuova udienza dell'incidente probatorio, con la quale è stata decisa una proroga di 70 giorni per la chiusura. Ma c'è un dettaglio che non è stato adeguatamente sottolineato in merito all'incidente probatorio, perché il perito incaricato dal gip, Denise Albani, ha ricevuto i dati grezzi del Dna sulle unghie di Chiara Poggi.
Questo è fondamentale per proseguire con le indagini, perché grazie a questi dati si potrà procedere con le analisi biologiche, che sono uno degli esami chiave del caso. Quei dati furono analizzati dai Ris di Parma nel 2007 ma furono anche scartati mentre oggi viene riferito che le stringhe restituiscono dati di quantificazione "utili e significativi". Anche a fronte di questi dati, che dovranno essere adeguatamente approfonditi, sono stati gli stessi periti del gip, ossia proprio Albani e l'esperto dattiloscopico Domenico Marchigiani. La prossima udienza è prevista il 18 dicembre. Durante l'udienza di ieri è stato nuovamente negato l'inserimento dell'impronta 33 nell'incidente probatorio.
A chiedere che entrasse negli accertamenti disposti nella nuova inchiesta sull'omicidio di Chiara Poggi era stata la stessa famiglia Poggi, che ritiene non appartenga allo storico amico del fratello Marco, proprio Sempio, attualmente indagato per omicidio in concorso. Un'idea opposta rispetto a quella della procura, secondo la quale, invece, di sarebbero elementi che la collegano a lui. Le ragioni per le quali è stato deciso, ancora una volta, di non inserire l'impronta 33 è perché il reperto non esiste più e tutti gli accertamenti che possono essere fatti ora sono ripetibili, perché si effettuano sulle foto. Il reperto fisico potrebbe essere stato distrutto dopo la condanna in via definitiva di Alberto Stasi, anche se non è stato trovato un verbale.
Durante l'udeinza è stato poi nominato il nuovo perito Giovanni Di Censo che si occuperà, nel caso in cui fossero utilizzabili, anche dei frammenti di impronta trovati sul sacchetto dei cereali e su quello della spazzatura.