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Inchiesta urbanistica, sequestrato il cantiere della torre “Unico-Brera” a Milano

Il cantiere in via Anfiteatro 7, dove sono in corso di realizzazione due edifici di 4 e di 11 piani. L'indagine più ampia vede 27 indagati per reati edilizi. Chiusa anche l'indagine su Scalo House

Inchiesta urbanistica, sequestrato il cantiere della torre “Unico-Brera” a Milano
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Nuovo sequestro nell'ambito delle inchieste sull'urbanistica. Questa volta riguarda il cantiere di due palazzi in costruzione in pieno centro, nell'elegante zona Brera. Precisamente in via Anfiteatro al civico 7, dove sono in corso di realizzazione due edifici residenziali rispettivamente di 4 e 11 piani. Si tratta di un complesso residenziale di lusso (progetto dell'Impresa Rusconi, firmato dall’architetto Marco Cerri con Studio ArchiMI), su un'area rimasta vuota dal 2006 in seguito alla demolizione di un palazzo settecentesco.

A eseguire il sequestro è il Nucleo Pef della Guardia di Finanza, su ordine del gip Mattia Fiorentini. Lo stesso giudice che ha disposto gli arresti, poi cancellati dal Riesame, per i sei indagati per corruzione sempre nell'ambito dell'urbanistica, tra cui l'ex assessore Giancarlo Tancredi e il numero 1 di Coima Manfredi Catella.

Anche stavolta, come avvenuto per altri cantieri di Milano, viene contestata la lottizzazione abusiva e altri reati edilizi: in particolare la qualificazione dell'intervento come ristrutturazione edilizia tramite Scia. Così facendo avrebbero, con "artifici" e "condotte anche omissive", violato il Piano urbanistico generale. In tutto sono 27 indagati. Tra questi anche l'architetto Marco Cerri, già indagato in altre indagini, e Giovanni Oggioni, ex direttore dello Sportello Unico Edilizia. "Tutt'oggi - è un passaggio dei pm riportato nel decreto del gip - gli uffici del Comune di Milano non hanno messo in discussione le pratica edilizie di cui è causa, perché ciò significherebbe ammettere di aver consentito l'incontrollata azione di falsificazione, nelle relative pratiche edilizie, che lo stesso caso di specie rappresenta".

Ancora, secondo i pm, ci sarebbe un "sistema di illegalità manipolatoria e di falsificazione ideologica dei titoli edilizi e alterazione del procedimento (di cui il caso di via Anfiteatro e via Zecca Vecchia sono solo fulgidi esempi) nonostante le apparenze non si arresta ed è ancora pervasivo". Il biasimo dei pubblici ministeri è rivolto poi al gruppo di "Direttori e dirigenti" che non ha rivisto "le pratiche e compiuto istruttorie" e non si è attenuto alle indicazioni date dal giudice preliminare "come era stato appunto dichiarato". I magistrati contestano poi che la procura non è stata "informata" sulle "iniziative del Gruppo in ordine ai numerosissimi casi di costruzioni in cortile, con Scia e definite di ristrutturazione".

A stretto giro è arrivata la replica della difesa del costruttore Stefano Rusconi, con l'avvocato Michele Bencini che con una nota ha osservato. "Apprendo con stupore della notizia del sequestro preventivo del cantiere di via Anfiteatro, essendo che sugli identici aspetti oggi contestati dalla Procura si sono espressi nel 2021 e 2022 il Tar e il Consiglio di Stato, sancendo la completa regolarità dell’intero percorso amministrativo e dichiarando come del tutto infondata l’interpretazione delle norme urbanistiche oggi fatta propria dai pubblici ministeri". Stessa posizione da Giacomo Lunghini, legale dell'architetto Alessandro Scandurra, ex componente della commissione Paesaggio finito ai domiciliari e poi subito scarcerato nell'inchiesta sulla corruzione nell'urbanistica. E che oggi compare tra gli indagati del progetto della torre "Unico-Brera". Il progetto è stato "validato dal Consiglio di Stato", sottolinea Lunghini.

Anche la vicesindaca di Milano Anna Scavuzzo si è espressa sul tema: "Non ho commentato la decisione di sequestro di questa mattina del cantiere di via Anfiteatro 7 perché ancora non ho compreso come siano state superate le sentenze del Tar Milano n.1875 del 2021 e del Consiglio di Stato n. 7708 del 2022 che avevano esaminato questo stesso intervento edilizio, considerandolo legittimo. Non comprendo come sia possibile che lo stesso edificio per il giudice amministrativo possa essere considerato regolare, mentre per la Procura e per il GIP è da considerarsi abusivo". Ha aggiunto: "Dubito che si possa dire che il problema risiede in comportamenti in malafede da parte degli uffici comunali, quanto piuttosto da norme suscettibili di diversi orientamenti giurisprudenziali". È questo, per la vicesindaca, che "ha portato a disorientare progettisti e funzionari, una confusione che si è creata con interpretazioni diverse delle norme e delle sentenze".

Sempre oggi la procura di Milano ha chiuso un'altra delle indagini sulla gestione dell'urbanistica che riguarda lo "Scalo House", il complesso immobiliare tra via Valtellina e via Lepontina, sequestrato l'anno scorso, dove è stata realizzata una residenza universitaria per 122 posti letto e si stavano costruendo due edifici, una torre di 13 piani e un palazzo di 8 piani.

L'avviso di conclusione dell'inchiesta, che prelude a una richiesta di rinvio a giudizio, è stato notificato in queste ore alle difese di 22 indagati, e anche in questa qui torna il nome di Oggioni e dei componenti dell'allora commissione per il paesaggio, tra cui Alessandro Scandurra e Marco Stanislao Prusicki e il progettista Paolo Mazzoleni, che è assessore a Torino.

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