Cronaca giudiziaria

Aperta inchiesta su Vannacci per il libro. E il generale va in licenza

Roberto Vannacci ha chiesto un mese di licenza dopo la notifica di inizio inchiesta per il suo libro "Il mondo al contrario"

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Roberto Vannacci è arrivato oggi presso la nuova sede in cui dovrà prendere servizio dopo il trasferimento ma, in quelle stesse ore, al generale è stato stato notificato l'avvio dell'inchiesta formale nei suoi confronti, in seguito alla pubblicazione del suo libro "Il mondo al contrario". Ora, il generale è in licenza: "Era programmata da tempo e io avevo rappresentato giorni prima l'intenzione di prendere questo periodo di tempo per me".

Sono stati i suoi superiori a notificargli questa mattina l'avvio del procedimento disciplinare nei suoi confronti con la nomina dell'ufficiale inquirente della commissione appositamente costituita per valutare eventuali profili di irregolarità legati al discusso bestseller pubblicato dell'ufficiale. Al centro dell'attenzione ci sono le posizioni controverse del generale su temi delicati, che espresse da un alto ufficiale in servizio potrebbero generare identificazione con l'istituzione che rappresenta venendo meno così al principio di terzietà. Alla commissione è stato affidato il compito di analizzare i documenti prodotti durante l'inchiesta sommaria, effettuando accertamenti e acquisendo eventualmente nuovi documenti. Il rapporto finale verrà trasmesso all'autorità che ha ordinato l'inchiesta mentre una scheda informativa dettagliata verrà inviata per conoscenza al ministro della Difesa. In base ai risultati, potrebbero scattare procedimenti disciplinari. Pare che i tempi per arrivare a una conclusione non saranno lunghi.

Nelle ultime ore, ben prima che si avesse notizia della notifica, Vannacci è stato al centro delle polemiche per il nuovo ruolo di capo di Stato Maggiore del Comando delle forze operative terrestri dell'Esercito. L'opposizione è insorta davanti a quella che ai loro occhi appare come una promozione ma che, come viene spiegato da fonti autorevoli, è un'assegnazione in linea con il suo curriculum militare e il grado conquistato sul campo. "Non è stato nè promosso nè retrocesso", ha dichiarato Guido Crosetto, definendo "strumentali" le polemiche che si rincorrono da giorni sul nuovo incarico del generale. Dalla scorsa estate, infatti, Vannacci era a "disposizione", una condizione che non può essere protratta a oltranza.

Il vertice dell'Esercito, ha aggiunto Crosetto, "ha deciso di affidargli uno dei ruoli che gli competevano per grado, esperienza e diritto, in attesa che il procedimento disciplinare faccia il suo corso".

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